mercoledì 6 luglio 2022

L'ultima vittoria di Thierry Boutsen // GP Ungheria 1990

L'Hungaroring è celebre per essere una sorta di Montecarlo senza muretti, reputazione sorta perché appunto si presta a trenini vari, ma senza l'elemento aleatorio di qualcuno che ogni tanto sfiora di striscio un muretto stravolgendo la situazione. La prima impressione che ho avuto per numerosi minuti vedendo questa gara è stata: "Boutsen ha vinto due gare alquanto movimentate, adesso ne vincerà una piuttosto piatta".
Non ricordo di avere mai visto questa gara prima d'ora e probabilmente è davvero così. Comunque il pilota della Williams, partito dalla pole, sta in testa davanti alla McLaren di Berger. Nel senso che Berger gli sta abbastanza negli scarichi, ma non abbastanza per tentare un effettivo attacco. Idem per la terza posizione, poco più indietro ci sono la Williams di Patrese e la Ferrari di Mansell incollate l'una all'altra. I primi quattro in generale sono piuttosto vicini, anche se procedono più a coppie che in quartetto per il momento, ma senza il segnale di qualche vero e proprio duello imminente.

La zona punti virtuale viene completata da Alesi e da Senna, che però sono piuttosto lontani e sembrano non avere la benché minima speranza di avere qualcosa da dire per pa gara. A un certo punto, poi, Senna pare superare Alesi, anche se è costretto a rientrare ai box a causa di una slow puncture.
Poco dopo Alesi sembra avere dei problemi a mantenere la posizione, scivola fuori dalla zona punti virtuale e uno dei piloti che gli passano davanti sembra essere Prost. La gara dei due francesi termina tuttavia intorno alla metà e nello stesso giro: problema tecnico per Prost, mentre Alesi ha un contatto con la Minardi di Martini tentando di doppiarlo.
Davanti frattanto non cambia nulla per il quartetto di testa, che è un po' da abbassamento di palpebra. Per passarmi il tempo, mi metto a leggere cosa scrivessero nei commenti nella chat del video su Youtube, trasmesso non ufficialmente da un canale di un utente brasiliano qualche mese fa.


"Corsa vinta da Thierry Boutsen" spiega uno spettatore molto amante dell'arte dello spoiler, "dove Boutsen ha fatto la sua ultima pole, il suo ultimo podio e la sua ultima vittoria in Formula 1." E fino a qui nulla ci piove. Poi prosegue: "Senna ha concluso secondo e Piquet terzo". E qui viene spontanea una domanda: come sarebbe possibile tutto ciò? Che fine farebbero esattamente tutti i piloti che sono davanti a entrambi e che sembrano essere cinque? Il quinto è Nannini, che si avvicina progressivamente al quartetto di testa e si aggiunge al trenino.
Poi Berger va a cambiare gomme. Torna in pista dietro a Senna quindi sesto. Ai giorni nostri diremmo che ha subito un undercut dal compagno di squadra. Oppure non ci faremmo caso perché impegnati a seguire il duello Boutsen vs Patrese vs Mansell vs Nannini. Oppure saremmo concentrati che sul nuovo set di gomme Senna sta arrivando like a boss ormai a ridosso del quartetto di testa. È una di quelle gare dove chi dorme non capisce più nulla al risveglio.

Boutsen approfitta di qualche doppiato che intralcia gli inseguitori per pararsi il fondoschiena, Mansell invece fatica contro Patrese ma vede la situazione peggiorare: viene infatti superato da Nannini e Senna in breve tempo. Poi Patrese fa una mezza sbinnata e va ai box a cambiare gomme. Torna in pista abbastanza arretrato, si trova dietro a Piquet, quindi dovrebbe essere in settima posizione.
Davanti Boutsen non può certo stare tranquillo. Nannini, infatti, gli si incolla negli scarichi... ma il pilota della Benetton deve vedersela con Senna, che lo supera stando in bilico su due ruote. Anzi, no. Lo supera speronandolo e facendolo stare per un attimo quasi in bilico su due ruote.
Al giorno d'oggi seguirebbe una settimana di polemiche. Adesso però non c'è tempo. Nannini ha una foratura ed è costretto a rientrare ai box. Per Boutsen c'è tutto tranne che un po' di tregua, infatti adesso il suo nuovo inseguitore è Senna, con gomme più fresche delle sue e anche un tantino più scatenato dei piloti che l'hanno preceduto alle sue spalle.

Stiamo andando ormai verso le fasi conclusive della gara e i primi sei sono Boutsen, Senna, Mansell, Berger, Piquet e Patrese, con i primi quattro che sono tutti piuttosto vicini. Berger infatti ha raggiunto Mansell e gli sta piazzato negli scarichi. Più la gara va verso la fine ed è chiaro che questi due non si fermeranno ai box, più inizio a pensare male.
Infatti è esattamente così che va a finire, quando a una manciata di giri dalla fine Berger tenta l'attacco su Mansell, ma Mansell non ci pensa nemmeno a farlo passare. I due cozzano l'uno contro l'altro, la gara di Mansell finisce lì, quella di Berger invece dura fino alla pitlane dove è costretto al ritiro.
Davanti non è per niente finita, Senna non molla e tenta tutto il possibile. Poi finalmente Boutsen ha una visione mistica: è la bandiera a scacchi, la prima posizione è salva, è riuscito per la terza volta in carriera a portarla a casa! Almeno di questo non si stupirà la gente che si è addormentata vedendo la prima parte di gara, quando scoprirà com'è finita.

PS. Secondo quanto riportato dal sito statsf1, la gara è seguita da varia gente che litiga via stampa: 1) Alesi e Martini per l'incidente durante il doppiaggio, 2) Senna e Nannini per l'incidente durante il sorpasso di Senna, 3) Ferrari e McLaren per l'incidente quasi analogo durante il tentativo di sorpasso di Berger su Mansell. Nel frattempo in Lotus e Larrousse probabilmente festeggiano like a boss: Warwick quinto, Bernard sesto, niente male come finale di giornata.

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Milly Sunshine