domenica 5 giugno 2022

La vittoria sfumata e la fuga in Messico // GP Canada e Messico 1991

Il mondiale 1991 è iniziato con quattro vittorie consecutive di Ayrton Senna, mentre colui che sarà il suo sfidante, Nigel Mansell, per ora ha rimediato solo sei punti con un secondo posto preceduto da tre ritiri consecutivi. Dopo una breve parentesi europea, si torna in America, per i gran premi di Canada e Messico. In Canada si rivede in pista Stefan Johansson: il pilota svedese, dopo avere disputato i primi gran premi al volante della AGS (o per meglio dire dopo avere disputato le prequalifiche di quei gran premi) adesso sostituisce alla Footwork Alex Caffi, infortunato in un incidente avvenuto in una delle sessioni di Montecarlo. Si rivede in pista anche Johnny Herbert, alla Lotus al fianco di Mika Hakkinen. Gli occhi però sono tutti concentrati su Riccardo Patrese, che sta per scattare dalla pole position, venendo subito trollato da Mansell. Seguono Senna, le Ferrari di Alain Prost e Jean Alesi, l'altra McLaren di Gerhard Berger e le Benetton. Berger esce di scena quasi subito per un guasto e una relativa sosta ai box, imitato pochi giri dopo da Roberto Moreno, che però esce danneggiando la vettura in un testacoda.

Senna frattanto accusa qualche problema di motore, tanto che un mezzo più lento lo insegue da vicino: si tratta del suo best friend forever Prost, che gli si attacca agli scarichi. È tutto troppo bello per essere vero, Prosenna vibes! Prost però fa un lungo e perde un paio di posizioni. Niente paura, i due saranno accomunati comunque da un simile destino: il ritiro per guasto al motore a circa un terzo di gara, a tipo un giro di distanza l'uno dall'altro. Uscito di scena Prost, rimane solo la Ferrari di Alesi... fino a metà gara o giù di lì, quando anche il suo motore ci saluta. In terza posizione risale al momento Nelson Piquet, posizione che diventa seconda per una sosta di Patrese che accusa problemi al cambio. Mansell frattanto è in testa e nulla sembra toglierlo da quella posizione. Almeno fino all'ultimo giro, quando si ferma a due curve dalla fine. Per un pilota non c'è nulla di peggio che perdere una vittoria che sembrava ormai già cosa fatta. O forse sì, dipende a chi va quella vittoria. Perché se qualcuno avesse chiesto a Mansell "chi vorresti vincesse se non puoi vincere tu?" non avrebbe votato Piquet!

La versione ufficiale diramata dalla Williams è un problema al cambio, ma voci di corridoio sostengono che Mansell, salutando il pubblico come se fosse stato il giro d'onore, si sia distratto e abbia combinato qualche danno che ha lasciato spegnere la vettura, cedendo la vittoria su un piatto d'argento al suo nemico giurato. C'è comunque anche chi se la passa bene: dopo le sventure monegasche si piazza in seconda posizione Stefano Modena. Il pilota della Tyrrell si tiene dietro Patrese in rimonta, mentre Mansell viene classificato sesto - dopo sono tutti doppiati - alle spalle delle Jordan di Andrea De Cesaris e Bertrand Gachot, quest'ultimo protagonista di un testacoda nelle prime fasi di gara. Secondo statsf1 si diffonde in questo weekend un gossip che lo riguarda a proposito di una convocazione in tribunale a causa di una rissa avvenuta mesi prima per le strade di Londra, nella quale ha spruzzato spray urticante addosso a un tassista che l'aveva aggredito dopo un incidente stradale. Sapete com'è finita la faccenda, ma al momento è una vicenda ancora lontana nel tempo, c'è un nuovo gran premio a cui pensare.

Ironia della sorte, il successivo gran premio è molto adatto alla situazione di Gachot, una fuga in Messico ci starebbe bene. Patrese ottiene di nuovo la pole, davanti a Mansell e a Senna, quest'ultimo protagonista di un violento incidente in qualifica al venerdì con tanto di cappottamento. Ci sono due aborted start, il primo perché il direttore di gara decide di annullare la partenza vedendo del fumo uscire dalla Dallara di J.J.Lehto (un falso allarme), il secondo perché Olivier Grouillard, ottimo decimo classificato con l'AGS dopo una serie di DNQ, si sbraccia per indicare di avere un problema... o almeno è quanto sostiene il direttore di gara, che lo fa partire ultimo nella partenza effettiva. Grouillard dice invece di non avere segnalato alcunché, ma questo mistero si perde nei meandri ormai sconosciuti del motorsport. Si parte, Mansell supera Patrese, Senna duella brevemente con Alesi poi se lo lascia dietro e supera anche Patrese. Quest'ultimo però lo riprenderà in seguito e raggiungerà anche Mansell che accusa qualche problema.

C'è un bel duello tra le Williams, ma la regia stacca per andare a inquadrare Sir Frank! La spunta Patrese, che inizia a staccare Mansell. Quest'ultimo si trova in un primo momento inseguito molto da vicino da Alesi (unica Ferrari in posizioni di spessore, dato che Prost ha problemi che lo costringono anche al ritiro), che però poi finisce in testacoda tentando un attacco, poi da Senna in precedenza superato dal ferrarista. Alesi risalirà fino alla quarta posizione di nuovo alle spalle di Senna, dopo avere superato varie vetture e approfittato dei cambi gomme delle Benetton, per poi essere costretto al ritiro da un guasto. Senna frattanto deve rallentare il proprio ritmo e si allontana parecchio da Mansell che, da parte sua, nel finale si avvicina parecchio a Patrese, ma gli tocca chiudere secondo. Le inquadrature vanno nuovamente sul box della Williams, al momento della bandiera a scacchi: accanto a Sir Frank si intravede Ezio Zermiani che lo intervista! Senna, inseguito da De Cesaris, chiude in terza posizione: 44 punti contro i 13 di Mansell, per ora.

Abbiamo lasciato Senna e De Cesaris vicini, quindi servono spiegazioni. Il pilota romano della Jordan, infatti, finisce la benzina in corso d'opera ma giunge comunque quarto, precedendo la Benetton di Roberto Moreno e la Lola di Eric Bernard. Arriva spingendo la vettura per qualche metro fino al traguardo e viene inizialmente squalificato. Eddie Jordan tuttavia fa ricorso sfruttando una sorta di buco nel regolamento, perché nel regolamento è specificato espressamente che sia vietato spingere la vettura al traguardo prima che la bandiera a scacchi sia esposta, ma non dopo. E tecnicamente la gara di tutti i piloti al momento è considerata finita: De Cesaris era l'ultimo pilota a pieni giri e viene ufficialmente considerato il primo dei doppiati. In pratica dal punto di vista regolamentare è come se si fosse ritirato e dopo il ritiro avesse spinto la sua vettura in modo random: la squalifica è annullata e la Jordan conserva qualche punto prezioso in una gara che sarebbe potuta finire di nuovo 4/5 se non fosse stato per l'uscita di pista di Gachot che era quinto dovuta a un cedimento meccanico.

PS. Forse vi chiederete di Grouillard: ritirato già nella prima parte di gara per un problema tecnico.

EDIT 06.06.2022 - ho trovato su Youtube un video con telecronaca italiana del momento in cui De Cesaris spinge la macchina al traguardo. Praticamente sulla Rai fanno una gran confusione essendosi accorti che comunque è già classificato quarto e addirittura De Cesaris viene raggiunto dallo stesso Zermiani - immagino già uscito dal box della Williams - e informato del fatto che non ha alcun senso spingere la monoposto al traguardo in termini di risultato!




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