sabato 11 giugno 2022

Il glorioso compleanno di Jean Alesi // GP Canada 1995

Oggi è l'11 Giugno e credo sia il giorno migliore per parlare di un evento di un certo livello accaduto ventisette anni fa sul circuito di Montreal. Correva l'anno 1995 e quel giorno tra una cosa e l'altra era il compleanno di Jean Alesi. Il ferrarista partiva dalla quinta piazza della griglia, dietro al poleman Michael Schumacher su Benetton, alle Williams di Damon Hill e David Coulthard e alla Ferrari del compagno di squadra Gerhard Berger. La gara è partita con gli Schumill che mantenevano le posizioni, mentre dietro Johnny Herbert su Benetton e Mika Hakkinen su McLaren venivano a contatto: doppio ritiro per entrambi, mezzi dei commissari che giravano per la pista e tra una cosa e l'altra ci siamo ritrovati anche Coulthard in testacoda, sembra sia uscito da solo mentre si trovava davanti alle due Ferrari in lotta tra di loro, mentre Alesi superava Berger.

La gara procedeva con Schumacher che staccava tutti e le Ferrari in trenino dietro a Hill. Prima Alesi e poi Berger sono riusciti comunque a superarlo portandosi secondo e terzo nel corso della gara, quando ancora non era arrivato il momento del rifornimento. Le Jordan di Rubens Barrichello ed Eddie Irvine, a una certa distanza, completavano la zona punti virtuale, dalla quale Berger è stato il primo a uscire: dopo problemi durante la sosta ai box il pilota numero 28 è tornato in pista più indietro di diverse posizioni, preceduto anche dalle Ligier di Olivier Panis e Martin Brundle, ritrovandosi a dovere inseguire quest'ultimo nel tentativo di rimontare posizioni. Il ritiro di Hill, costretto a parcheggiare la propria monoposto dopo una rottura, ha fatto risalire Berger da ottavo a settimo, un sorpasso su Brundle adesso valeva la zona punti.


Poi, all'improvviso, ecco il plot twist nell'ultimo stint di gara: Schumacher ha rallentato, venendo superato dai doppiati Brundle e Berger, e si è diretto lentamente verso i box. Aveva un problema al cambio(?), che tuttavia si è risolto nella sosta: tornato in pista settimo, è andato avanti a giri veloci fino alla fine del gran premio, ma in apparenza ben lontano dalla zona punti. Alla fine, tuttavia, è riuscito a chiudere quinto, quando un attacco di Berger nei confronti di Brundle si è tradotto in una speronata e hanno raggiunto l'elevato numero di ritirati (solo nove vetture hanno ultimato la gara, dal sesto al nono posto la Footwork di Gianni Morbidelli, la Tyrrell di Mika Salo, la Minardi di Luca Badoer e la Footwork di Taki Inoue), avvicinandosi peraltro parecchio alla Ligier di Panis che ha completato la gara al quarto posto.

Veniamo adesso al podio, perché sui gradini più bassi c'erano Barrichello e Irvine, piuttosto vicini tra di loro nella fase finale della gara, mentre la vittoria se la stava aggiudicando nientemeno che Alesi. Il pilota della Ferrari, in genere perseguitato dalla iella, aveva visto la situazione ribaltarsi e, invece di essere lui ad avere un guasto mentre era in testa, era lui a salire in testa per un guasto toccato al precedente leader! Non solo, era anche destinato ad essere acclamato da chiunque e stava per ottenere quella che si sarebbe rivelata la sua unica vittoria in Formula 1 non a bordo di una vettura qualsiasi ma della Ferrari numero 27 (e per giunta a "casa" di Gilles Villeneuve). Bei tempi quando un pilota poteva vincere un unico gran premio in carriera ed essere comunque amato dal fanbase, sarebbe bello fosse così anche al giorno d'oggi.


Mentre Barrichello celebrava il secondo posto agitando una bandiera brasiliana che in apparenza teneva per ogni evenienza nell'abitacolo, il giro d'onore di Alesi giungeva a un improvviso stop in quanto rimasto a corto di benzina. Proprio in quei frangenti è passato di lì Schumacher che l'ha scarrozzato per il tratto restante. Caricato sulla vettura di Schumacher, Alesi ha trascorso tutto il percorso mostrandosi piuttosto irrequieto, praticamente si sbracciava e saltellava come se non ci fosse un domani, rischiando di essere disarcionato. Poi è giunto finalmente in zona podio, sul quale Barrichello era in stato di evidente euforia, un po' come se sapesse che per quel giorno il secondo posto era il massimo a cui poteva ambire. Per una prima vittoria in carriera epica, la strada era ancora piuttosto lunga, nel suo caso, ma sarebbe arrivata.

PS. Ci tengo a specificare che sul podio, quando è iniziato l'inno italiano e giù il team iniziava a fare confusione, Alesi ha iniziato a fare gesti da direttore d'orchestra. Non so se ai tempi sia stato criticato per questo, ma in ogni caso vedo che altri non si sono inventati niente... Tutto inizia e tutto finisce con Alesi. Poi certo, nel "tutto finisce" sono incluse anche molte gare che finiscono anzitempo, ma non si può avere tutto dalla vita!

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Milly Sunshine