giovedì 26 maggio 2022

Il Principato di Monaco ai tempi di Senna e Schumacher // GP Montecarlo 1993

Che cosa ne dite di calarci nell'atmosfera del GP di Montecarlo ripercorrendone un'edizione storica? Nello specifico ho scelto quella del 1993, un'edizione di cui a mio parere si parla troppo poco. C'è perfino una sorta di duello a distanza per la vittoria tra Ayrton Senna e Michael Schumacher, cosa che tutti sostengono di avere sempre desiderato vedere. E c'è perfino un contatto - seppure di lieve entità - tra Jean Alesi e Gerhard Berger, compagni di squadra in Ferrari. Tutto ciò, ovviamente, nel 1993 in cui la Williams sembra decisamente più avanti rispetto alla concorrenza. I piloti, Alain Prost e Damon Hill, si procacciano rispettivamente la pole position e la quarta piazza in griglia. Il primo è seguito da Schumacher e Senna, il secondo da Alesi e Berger. Le posizioni rimangono inviariate quando le venticinque vetture partono. Anzi, quando ventiquattro vetture partono e quella di Prost è già partita da qualche secondo, con il semaforo ancora rosso.

Piccola parentesi, siamo nel 1993 e ci sono tredici scuderie che prendono parte al mondiale, quindi un totale di ventisei vetture. A seconda dei circuiti, ne vengono ammesse sulla griglia ventisei, oppure solo venticinque. Quando ci sono solo venticinque vetture in griglia, quella esclusa è essenzialmente sempre una Lola-Scuderia Italia. I piloti della gloriosa scuderia sono Michele Alboreto e Luca Badoer. Quest'ultimo, esordiente, ha il poco piacevole onore di essere il pilota con l'ultimo tempo e di conseguenza di non andare in griglia. Adesso, però, credo sia opportuno tornare davanti: Prost viene riconosciuto colpevole del crimine di jump start... che apparentemente è stato depenalizzato di recente! La penalità non è più un minuto da aggiungere al tempo di gara, quanto piuttosto uno stop and go di dieci secondi, che però non si svolge nella propria piazzola, ma sempre in pitlane sotto gli occhi vigili dei commissari.


Prost viene chiamato a scontare la penalità dopo una decina di giri di gara, lasciando la leadership a Schumacher, che conta nel frattempo già un certo vantaggio nei confronti di Senna. Dopo avere scontato la penalità, Prost riparte... o meglio, ci prova. Sembra avere dei grossi problemi, ma alla fine riesce a tornare in pista, già doppiato. Riuscirà a sdoppiarsi solo molto più tardi, a gara inoltrata, quando Senna si fermerà ai box per cambiare gomme. Queste parole potrebbero lasciare intendere che Senna più avanti, nel corso della gara, si trovi in testa... ed è esattamente così. Adesso però non siamo ancora arrivati a quel momento, della top-6 originale sono rimasti in cinque e in sesta piazza è risalita la Benetton di Riccardo Patrese. A proposito di Benetton, torniamo a Schumacher, perché la sua gara finisce in una nuvola di fumo a Loews al 33° giro, quindi qualche giro prima di arrivare a metà percorrenza. La vettura viene rimossa e la pista viene ripulita.

Nel frattempo Senna è in testa e viaggia verso quella che diventerà la sua sesta vittoria sulle stradine di Montecarlo, un record assoluto che per il momento a quota cinque condivideva ex-equo con Graham Hill. Il figlio di quest'ultimo si trova adesso in seconda posizione, poi ci sono le Ferrari terza e quarta, dopodiché Patrese e poi Prost, risalito in sesta piazza, che diventerà in seguito quinta. La posizione di Patrese invece diventerà quella di ritirato, diversi giri dopo rispetto al compagno di squadra, anche lui a causa di un guasto. A lottare per l'ultimo punto disponibile a questo punto dovrebbero essere Erik Comas su Larrousse e Martin Brundle su Ligier, ma il duello finisce in un contatto. A Brundle sembra andare meglio che a Comas, ma perde comunque qualche posizione. Non si tratta comunque dell'unico momento rovente della gara... anzi, ce n'è uno tutto in rosso tra i Bergesi.

I due sono in lotta per la terza posizione, con Alesi davanti a Berger. Berger però non sembra minimamente intenzionato ad arrivare dietro al compagno di squadra e tenta un attacco... che si traduce in una lieve toccata. I due riescono a proseguire senza troppi problemi, quantomeno per il momento, visto il caratterino di Alesi sempre pronto a imprecare contro i doppiati, non mi stupirebbe se dopo la fine della gara inseguisse Berger armato di baguette. Ad ogni modo la gara prosegue con Berger che in seguito gli strappa di mano la baguette portandosi in terza posizione e poi si lancia all'inseguimento di Hill, che stava facendo la sua gara da solo, ignaro di tutte le cose sgradevoli che succedono nel mondo, senza immaginare che nel 2021 i fanboy americani di Hamilton lo tormenteranno su Twitter perché colpevole di usare i social per parlare con humor talora di dubbio gusto di argomenti che non siano minimamente correlati al giro finale del GP di Abu Dhabi, tacciandolo di essere complicehhhh del motorsport corrotto.


Hill non sa neanche che qualcosa di sgradevole rischia di accadere di lì a pochi minuti, ma ecco che Berger gli arriva alle spalle e fa un'altra manovra azzardata a Loews. Hill si gira in un senso, Berger nell'altro, si viene a formare un ingorgo, arriva Alesi che deve rallentare sensibilmente per non sbattere addosso al compagno di squadra. Poi Hill riesce a ripartire, ancora secondo, mentre Berger è costretto al ritiro. Alesi riesce a passare, adesso è di nuovo terzo, ma sensibilmente vicino a Hill, che riuscirà comunque ad allungare prima della fine della gara. Con l'uscita di scena di Berger, Prost risale in quarta piazza. Si trova al momento a seguire Senna come un'ombra: dopo essersi in precedenza sdoppiato per la sosta del pilota McLaren, è stato doppiato da Senna sotto al tunnel. Christian Fittipaldi sulla Minardi è nel frattempo quinto a debita distanza, mentre Brundle si è riportato in zona punti e si trova sesto, posizioni che non cambieranno più fino al traguardo.

La gara si conclude con un podio sul quale Senna sembra piuttosto soddisfatto, si sommerge di champagne insieme a Hill e poi si sommerge da solo rovesciandosi la bottiglia in testa. C'è anche Alesi lì nei pressi, anzi no, non è chiaro dove sia perché gli inseguimenti con lo champagne a Montecarlo non avvengono sul podio vero e proprio ma giù dal podio circondati da gente varia. Nel frattempo le fungirl del 1993 innamorate dei Prosenna, che non aspettano altro che di vedere interazioni tra i loro amati venendo prontamente deluse, non possono nemmeno consolarsi con la visione di un podio Prosenna, visto il quarto posto del pilota della Williams. Tornando ai giorni nostri e al mio pensiero su questa gara, non mi è dispiaciuta per niente, è stata una di quelle che tenevano incollata allo schermo, pur non essendoci un sorpasso ogni cinque secondi come vorrebbero molti tifosi odierni, dandomi modo, ancora una volta, di pensare che le gare siano noiose fintanto che non ci sforziamo di comprendere la loro dinamica.


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