mercoledì 25 maggio 2022

Il capolavoro - e la iella - della Leyton House // GP Francia 1990

Prima di iniziare la lettura di questo post assicuratevi di mettere a letto i bambini, perché non voglio generare traumi infantili a nessuno. In questo post, infatti, intendo narrarvi di una volta in cui una scuderia al massimo di medio livello stava facendo un garone epico e di come quel garone epico sia terminato in maniera che, a ripensarci al giorno d'oggi, può essere considerata assolutamente traumatica. Quindi preparatevi psicologicamente, perché ci spostiamo nel tempo all'8 luglio 1990 a Le Castellet. Avrete sicuramente ben presente l'epoca, avrete presente che erano i tempi della Royal Couple, avrete ben presente che c'era Gerhard Berger in McLaren... ma tutto ciò non ha la benché minima rilevanza. Anzi sì, costui ce l'ha perché partito dalla seconda posizione si è appropriato immediatamente della leadership, seguito dal compagno di squadra Ayrton Senna, insieme al quale ha preceduto la Ferrari di Nigel Mansell, partito invece dalla pole.

L'altra Ferrari, guidata da Alain Prost, si trovava solo in sesta posizione, dietro alla Benetton di Alessandro Nannini e alla Williams di Riccardo Patrese. Dietro a Prost, a completare la top-ten, c'erano la Williams di Thierry Boutsen, la Benetton di Nelson Piquet, la Tyrrell di Jean Alesi nonché un'elegante sagoma verde acqua di cui andremo a parlare in un secondo momento. Le posizioni sembravano piuttosto statiche, ma la gara si prospettava lunga, ben 80 giri. Era lecito aspettarsi che qualcuno si perdesse per strada, ma in effetti tra i piloti della top-ten fino a gara inoltrata non ci sono neanche stati tanti ritiri, Boutsen e Alesi, con la top-6 che addirittura è rimasta immutata per ben 26 giri. La maggior parte dei piloti, tuttavia, erano su una strategia che prevedeva una sosta ai box per cambiare gomme ed ecco, appunto, che tutti hanno iniziato a rientrare, uno dopo l'altro.

Però non prevedevano proprio *tutti* quella strategia, c'era un team che faceva eccezione, quello delle vetture verde acqua di cui sopra, la Leyton House. Il pilota che inizialmente si trovava decimo è Ivan Capelli che, mentre si fermavano tutti gli altri, si portava sempre più nelle posizioni di spessore, inseguito a una certa distanza dal compagno di squadra Mauricio Gugelmin. Erano già andati ai box Prost, Berger, Senna, Nannini, Mansell... in pratica tutti tranne Patrese, che è stato superato da Capelli prima di rientrare a propria volta. Al 33° giro Capelli si è portato quindi in testa alla gara e di lì a poco Gugelmin si è portato in seconda posizione e se la doveva vedere con il più vicino degli inseguitori che avevano invece effettuato la sosta. Dalle posizioni occupate in quel momento dai piloti che si erano fermati, tutto lascia pensare che molta gente avesse subito un undercut di Prost.

Capelli e Gugelmin sono stati 1/2 per circa una ventina di giri, con a seguire Prost, Nannini, Mansell, Senna, Piquet, Berger, Patrese e poi le Lola Larrousse. Capelli aveva circa sette o otto secondi di vantaggio sul compagno di squadra, il quale era seguito a meno di un secondo da Prost. Questo è durato venti giri, poi ecco che Prost ha superato Gugelmin relegandolo al terzo posto. Voi direte, poco male, poteva andare peggio. E infatti quattro giri più tardi è andata molto peggio, con il pilota brasiliano costretto al ritiro da un guasto al motore. Subito dopo essersi liberato di lui, nel frattempo, Prost si era avvicinato tantissimo a Capelli, tanto da ritrovarsi ad avere meno di due secondi di svantaggio dal leader, se non in certi momenti scendendo anche a meno di un secondo, l'attuale zona DRS. Però ai tempi non esisteva ancora il DRS e Capelli sembrava riuscire a difendersi abbastanza bene, per il momento, sembrava tutto sotto controllo.

Va bene, in realtà non è esattamente una situazione che si potrebbe definire "tutto sotto controllo", Capelli inseguito da Prost doveva sentirsi più o meno come se fosse stato inseguito da un branco di facoceri a digiuno da una settimana, però non aveva alcuna intenzione di stendere il tappeto rosso. Nel frattempo più indietro continuava a succedere qualcosa, tipo Mansell che perdeva posizioni, poi si trovava a duellare con Patrese, poi veniva anche costretto al ritiro. Poi i telecronisti di Rede Globo facevano congetture su quale sarebbe stato il gap in classifica tra i Prosenna dopo la gara, alla luce del quarto posto di Senna. Poi Senna è risalito in terza posizione quando Nannini, non inquadrato, si è ritirato nel corso del 76° giro. La gara si stava avviando sempre di più verso il finale e Capelli continuava a contrastare gli attacchi di Prost, che ormai sembrava destinato alla seconda posizione.

Non c'è che dire, quando era in stato di grazia anche la Leyton House poteva permettere ai piloti di lottare per le posizioni di spessore, addirittura evidentemente per la vittoria. Il problema è che lo stato di grazia della Leyton House di solito non durava a lungo abbastanza da vedere la fine della gara. Il dramma si è consumato nel corso del 78° e terzultimo giro, quando Capelli ha dovuto arrendersi e rallentare. Prost si è preso la testa della gara e al povero Ivan non è rimasto altro da fare che amministrare il proprio secondo posto, cosa che quantomeno è riuscito a fare. Senna ha chiuso terzo, precedendo Piquet, Berger e Patrese a completare la zona punti, con le Lola Larrousse di Aguri Suzuki ed Eric Bernard a seguire, in una gara che ha avuto un buon numero di piloti giunti al traguardo (in totale sembra ci siano stati solo nove ritirati).

Quella di Prost è stata la 100^ vittoria nella storia della Ferrari, che ogni tanto veniva citata da Mazzoni durante le telecronache, quando parlava di statistiche della storia della Rossa, aggiungendo che non era sicuramente un buon ricordo per Capelli. In realtà sembra che il caro Ivan non l'abbia neanche presa tanto male, in quel giorno di luglio del 1990, ma certo non sapeva che quella era destinata ad essere la sua ultima occasione di potenziale vittoria, nonché il suo ultimo podio. Però almeno, quando da anziano racconterà ai conoscenti aneddoti della sua gioventù, almeno potrà vantarsi di essere salito sul podio in compagnia di entrambi i membri della Royal Couple, che non è una cosa esattamente da poco. I membri della Royal Couple, invece, probabilmente non erano affatto felici di essere sul podio insieme (essere una loro fangirl che li shippava sarebbe stato traumatico) e Senna non si è neanche curato di nasconderlo.

Se n'è infatti andato via dal podio in anticipo, ignorando lo champagne e quasi ignorando del tutto anche Capelli, il quale ha festeggiato insieme a Prost la propria seconda posizione. Secondo quanto narra statsf1 c'erano anche dei tifosi della Ferrari che gli avrebbero urlato abbastanza forte da farsi sentire che lo volevano alla Rossa. Mi piace pensare che poi quella sera l'ultima cosa a cui abbia pensato Capelli prima di addormentarsi sia stata quella di essere un giorno lui stesso un pilota della Ferrari e di essere lui a infrangere i sogni di gloria di qualche sprovveduto che al volante di una vettura pittoresca puntava alla vittoria di un gran premio. Purtroppo l'unica parte destinata ad avverarsi, nel 1992, è stato il passaggio in Ferrari, dov'è andata purtroppo come sappiamo. Lo capite, adesso, perché dovevate mettere a letto i bambini? Quando saranno più grandi, però, vi raccomando di narrare loro questa storia.

PS. È passata mezzanotte da pochi minuti, ma se consideriamo che sia ancora il 24/05, oggi è il compleanno di Ivan Capelli. *-*


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