domenica 10 ottobre 2021

Big Yeongan is watching you: i GP di Detroit e Dallas 1984

All'Istanbul Park si svolge il Gran Premio di Turchia, ma su TV8 si svolgerà più tardi, quindi quale momento migliore per fare un viaggio nell'epoca in cui le gare iniziavano con un sobrio "via, partiti"? Era un'epoca fatta di "concorrenti", di "prestazioni eccellenti" e della top-6 seguita "via via da tutti gli altri". Ed era anche un'epoca fatta di eventi trash, come quelli che andremo a ripercorrere oggi: due in uno, il Gran Premio degli Stati Uniti Est e il Gran Premio degli Stati Uniti Ovest, ottava e nona prova del mondiale 1984, stagione in cui i fratelli Fabi si alternavano come secondi piloti della Brabham, con Corrado che prendeva il posto di Teo quando questo era impegnato in Indycar. Frattanto Mario Poltronieri commenta la gara da una cabina di commento palesemente condivisa: c'è un brusio da call center e quando non parla si sentono voci di telecronisti che parlano tedesco e portoghese.

Partiamo da Detroit, città dell'automobile nel Michigan al confine con la regione canadese dell'Ontario, circuito stile Montecarlo dei poveri con tanto di tunnel, presente in Formula 1 fin dal 1982 (ho visto un highlight di quell'evento e mi è sembrato talmente trash da meritarsi una visione integrale, se mai qualcuno lo caricherà su Youtube). Scatta dalla pole Nelson Piquet, fresco vincitore del GP del Canada. Piccola parentesi: Poltronieri critica la regia statunitense, ben diversa da quella canadese. A Montreal infatti non mancavano inquadrature su più punti del circuito e dall'alto, che rendevano complessivamente semplice seguire gli eventi. Di per sé quella canadese non è stata una gara movimentatissima, ma la regia a mio avviso ha lavorato bene. La vittoria di Piquet è stata anche la prima della stagione, nonché i primi punti della Brabham dopo tanti ritiri e problemi tecnici. Eccetto l'inizio del primo giro, in cui ha dovuto vedersela con la McLaren di Alain Prost, il campione del mondo in carica ha leaderato dall'inizio alla fine. Prost invece in un secondo momento ha dovuto subire il sorpasso di Niki Lauda e ha chiuso terzo dietro al compagno di squadra.

Quella canadese non è stata una gara comunque facile per il pilota brasiliano, la cui vettura a causa di un problema al radiatore si è surriscaldata in modo notevole nella zona dei pedali rendendo abbastanza difficili le cose a Piquet, che tuttavia è riuscito a reggere. Al termine dell'evento Nelson ne è uscito vincitore, ma con un piede ustionato. Adesso però mettiamo Montreal da parte, perché siamo a Detroit, appunto, e Piquet è di nuovo in pole position, come dicevo nello scorso paragrafo. Mentre ci immergiamo nello scenario, segnalo che accanto a lui c'è Prost anche stavolta, ma non appena scatta la gara si infila tra di loro una sagoma nera: è Nigel Mansell su Lotus che si lancia a cannone. MANSELQUET VIBES! *-* Gran crashone, coinvolta altra gente a caso, un mezzo dei commissari transita sul circuito a gara in corso, poi bandiera rossa con ripartenza da distanza originale. Sì cari driverstosurvivers, tutti partono da dove erano partiti prima sulle vetture di riserva, a parte Marc Surer con la Arrows: la vettura di riserva ha motore turbo come quella di Thierry Boutsen, lui si è qualificato con una vettura Ford Cosworth.

La gara inizia a perdere subito piloti vari per contatti con muri: l'ATS di Manfred Winkelhock, la RAM di Jonathan Palmer, anche la Ferrari di René Arnoux. Altri sbattono tra di loro: è il caso di Piercarlo Ghinzani (Osella) e François Hesnault (Ligier, anche se la livrea ha poco lo stile Ligier). Siamo solo nei primi giri di gara e nel frattempo Piquet è in testa seguito da Prost che dopo una decina di giri sarà superato da Mansell. La ragione della debacle di Prost, poi superato da altre vetture, è un problema con le gomme, tanto che rientrerà ai box a cambiare set di pneumatici. Mansell nel frattempo segue il suo best friend forever Piquet ma who kers, le inquadrature vanno su un duello a centro gruppo tra la Toleman di Ayrton Senna e la Tyrrell di Stefan Bellof. Se fossi stata una fungirl dodicenne a quei tempi, non so che viaggi mentali mi sarei fatta. Probabilmente mi sarei immaginata loro che fuori dalle vetture si prendevano a sassate. Mai una gioia, non solo Bellof non vince il suo duello contro Senna, ma viene pure superato da altri.

Poi Senna va a sbattere, ma da buon attention seeker che si rispetti lo fa con stile. La sua vettura resta parcheggiata e inquadrata in una via di fuga CON LO SPONSOR CANDY IN BELLA VISTA SU UNA FIANCATA, perché Senna non è Daly e non vola, ma è un pilota della Tyrrell onorario. La dodicenne che è in me sceglie di immaginarsi Bellof che gli fa una pernacchia al suo passaggio mentre Senna gli ricorda che ride bene chi ride ultimo. Quindi Andrea De Cesaris che ha avuto problemi al volante della Ligier e procede doppiato per un tratto di gara fino al momento del suo ritiro, per avere toccato un muretto. Momento tragico per gli italiani di nascita e di adozione, si ritirano anche Riccardo Patrese ed Eddie Cheever su Alfa Romeo, quando l'americano di Roma era terzo davanti alla Ferrari di Michele Alboreto. Alboreto che risalirà anche secondo dietro a Piquet quando Mansell questo si ritirerà per un problema al cambio verso metà gara, ma che successivamente sarà costretto al ritiro per un guasto al motore lasciando la seconda piazza all'altra Lotus di Elio De Angelis.

Questa gara è un susseguirsi di ritiri: sono fuori anche Johnny Cecotto (Toleman), Thierry Boutsen (Arrows), Philippe Alliot (RAM), Patrick Tambay (Renault) e pure Niki Lauda. La McLaren ha evidenti problemi, anche quella di Prost che è ancora in pista, mentre le Tyrrell - in livrea diversa, vedi foto - vanno molto bene, sono in zona dentro/fuori top-5 dietro a Piquet, Alboreto (il ritiro era un flashforward) e De Angelis e dietro alla Williams di Lord Keke, il baffo più sexy della Formula 1. Brundle va ai box e ora Bellof è quinto, ma è Senna a fargli una pernacchia e infatti Bellof sbatte contro un muretto spezzando il cuore a tutte le sue fangirl capitanate ovviamente da me. Ride bene chi ride ultimo, specie alla luce del fatto che se si procede con questo ritmo chi arriverà ultimo porterà a casa dei punti. Alcuni si ritirano dopo momenti di gloria, è il caso di Derek Warwick su Renault che per qualche giro si lancia nella mischia e occupa il podio virtuale prima del ritiro per un guasto. Alboreto si ritira, anche Rosberg si ritira, Brundle risale in zona podio, De Angelis ha problemi e perde terreno... la Tyrrell prenderà anche la seconda piazza verso fine gara.

Finiscono la gara in sei: Nelson Piquet, Martin Brundle, Elio De Angelis, Teo Fabi, Alain Prost e Jacques Laffite. La gara è finita, e sta per finire anche la gioia in casa Tyrrell. La vettura di Brundle risulta irregolare. Sarà questa la ragione che porterà alla squalifica non solo dalla gara in cui è stata accertata l'irregolarita ma dall'intero campionato, portando alla cancellazione anche del podio di Bellof a Montecarlo oltre che quello di Brundle. Al momento però le Tyrrell sono ancora presenti e come nell'evento precedente scendono in pista a Dallas, una pista nuova, sempre cittadina, con asfalto inadatto alle gare automobilistiche che nel corso del weekend viene sistemato mettendo delle pezze in cemento. A completare l'opera ci sono circa quaranta gradi ed è il gran premio più caldo della storia... gran premio che effettivamente Brundle non correrà in quanto non qualificato come Alliot, mentre a Detroit il disonore era andato a Huub Rothengatter su Spirit. Questo signore dal nome eclatante stavolta in griglia c'è ma si ritirerà nell'anonimato senza mai essere citato.

La gara inizia con il nipote di Juan Manuel Fangio, tale Juan Manuel Fangio II (pilota di Formula CART negli anni '90) che fa visita in cabina di commento a Poltronieri durante il giro di formazione. Frattanto Poltronieri riferisce che per proteggersi dal caldo i piloti hanno optato per una soluzione che impedisce di riconoscere i loro caschi. Sedetevi e ricordatevi che siamo nel 1984 quindi in un mondo totalmente diverso. La soluzione è ricoprire i caschi di un materiale che scaccia il calore, ovvero fogli di amianto in formato stile carta stagnola. Davanti ci sono le Lotus di Mansell e De Angelis. Grazie al cielo stavolta davanti a Mansell non c'è Piquet, quindi tutto fila liscio. Non è filato liscio invece per Arnoux che, rimasto fermo nel giro di formazione, è costretto a partire ultimo, anche se supera subito tre vetture nel corso della partenza. Davanti ci sono le Lotus, terzo è Warwick e quarto... attention seeker si nasce, perché c'è Senna. Bellof è molto lontano da quella posizione anche se dopo un paio di giri Senna si gira di centottanta gradi e stavolta è Bellof che gli fa una pernacchia.

Senna si accoda, fa varie soste e procede fino al ritiro a gara inoltrata. La gara di Bellof dura pochi giri, poi si ritira per incidente. Insomma, è Senna che fa la pernacchia definitiva (e ride bene, vista la piazza in cui si trova dopo le soste) e la mia mente di fangirl dodicenne vede Bellof che viene costantemente preso a sberle. Ç_ç Nel frattempo la gara sta proseguendo: Warwick si infila tra le due Lotus, dietro a De Angelis si accodano le McLaren intervallate da Rosberg, Alboreto perde qualche posizione e la Ferrari sembra irrilevante... e poi dopo dieci giri di gara Warwick cerca di fare il colpo del secolo strappando la leadership a Mansell. L'unico colpo però è il suo contro le barriere ed è costretto al ritiro. Sono già fuori per verniciature di muretti varie (con tanto di vettura dei commissari apparsa in pista a caso) anche Hesnault e Cheever e lo stesso destino toccherà ai loro rispettivi compagni di squadra, quindi De Cesaris e Patrese.

E anche a quello di Warwick, infatti Tambay sbatte, fora ed è costretto ad abbandonare la vettura, perché a detta di Poltronieri lì non si riesce a raggiungere la pitlane su tre ruote come fossimo a Zandvoort (per la cronaca, "come fossimo a Zandvoort" l'ho aggiunto io). Da notare che siamo ancora in epoca da tute con colori a caso, Tambay corre per la Renault ma porta una tuta rossa... il che tecnicamente lo rende un traditorehhhh della patriahhhh, chissà cosa ne pensano i suoi fan che un tempo esultavano in occasione del ritiro di Patrese... Ad ogni modo si ritira anche Cecotto su Toleman e resta in pista, almeno per un altro po', una sola Toleman. Purtroppo Senna non riesce a fare nulla che comporti ulteriori inquadrature televisive, sarà stata una delusione per lui. Spero almeno che dopo il suo ritiro si consoli giocando a briscola con Bellof, tanto è chiaro che Bellof è destinato a perdere anche a carte, di questo passo!

Mansell, De Angelis, Lauda. Poi Rosberg passa Lauda. Poi arriva Prost e anche lui supera Lauda. Al momento il gruppetto dei primi cinque sembra controllare la gara, frattanto Rosberg sale al secondo posto e si lancia a inseguire Mansell. MANSELL VS ROSBERG, UNO SCONTRO TRA DUE PILOTI CON I BAFFI, QUESTA È POESIA! *-* Mansell per il momento la spunta, ma la sua vettura decide che ne ha abbastanza di leaderare ed è costretto, dopo il sorpasso di Rosberg, a rientrare ai box. Piquet, che stavolta fa coppia con Corrado Fabi in assenza di Teo, sicuramente gli fa una pernacchia, ma poi la sua gara terminerà contro una barriera. Frattanto Rosberg deve vedersela con Prost che passa in testa. Secondo Poltronieri ci sono talmente tanti cambi di posizione che "sembra di vedere una gara motociclistica". Giusto, il motomondiale più bello e interessante ancora ci mancava, adesso ci siamo messi in pari con i lavori.

Prost va like a boss, Lauda un po' meno, così come De Angelis. Arnoux, che ha già superato da tempo Alboreto e quasi tutti gli altri presenti si porta al terzo posto alle spalle del duo di testa... nel senso, abbastanza lontano, ma è comunque in zona podio e ciò non guasta, anche se guida una Ferrari con il numero 28, quindi non quella dei very fighy. Nel frattempo, mentre si ritira nell'anonimato per problemi tecnici Palmer, stiamo per assistere a una moria di vetture per forature dopo verniciature di muretti. Tocca a Surer, che accosta e si ferma. Poi tocca ad Alboreto, che accosta e si ferma davanti alla vettura di Surer. Poi tocca anche al leader della gara Prost, che si ferma dietro alla vettura di Surer. Si aggiungeranno anche Boutsen, seppure per un guasto, e Lauda, anche lui dopo una foratura, tutti parcheggiati in fila. Prost e Lauda resteranno lì nei pressi. A gara terminata si faranno scarrozzare entrambi ai box dalla Williams di Jacques Laffite. AAAAWWWW!

Kekkone nel frattempo è di nuovo in testa e si invola verso il finale, con la gara giunta al limitare delle due ore e una bandiera a scacchi che non arriva. Quando arriva, sul podio con lui ci vanno Arnoux e poi De Angelis. Laffite giunge quarto, mentre chiudono la zona punti Ghinzani su Osella e Mansell. Quest'ultimo, quarto al momento, resta a piedi a pochi metri dal traguardo, cerca di spingere la vettura, poi sviene in corso d'opera, venendo classificato sesto, appunto, davanti a Fabi e Winkelhock. Sta venendo soccorso mentre dalla regia fanno sapere a Poltronieri che il suo tempo è scaduto e deve lasciare la linea al telegiornale, e gli fa pure notare che la gara di Formula 1 si è protratta anche troppo. Però almeno c'erano le gare sulla TV di stato, quindi non lamentiamoci troppo, al giorno d'oggi certi lussi non esistono più e oggi mi sarei guardata volentieri una diretta interrotta nel momento stesso della bandiera a scacchi per dare la linea al TG2.

EDIT. 06.03.2022 - aggiunta foto delle livree diverse per Brundle #3 e Bellof #4, la Tyrrell ha modificato lievemente le proprie livree a stagione in corso, ma le due vetture hanno sempre avuto colori diversi. In più ho integrato la parte relativa al Canada aggiungendo alcune curiosità avendo visto la gara stessa.


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