Infine sono venute le otto di mattina ora italiana di quel 5 Ottobre, le vetture che dietro la safety car prendevano il via a un GP del Giappone bagnato dalla pioggia torrenziale portata dal tifone Phanfone. Una bandiera rossa, un rain delay di venti minuti, la ripresa della gara con la pioggia che si attenuava, Hamilton che superava Rosberg dimostrando di essere l'uomo da battere. Infine, la domenica di Suzuka che terminava anzitempo, Jules Bianchi in coma e la consapevolezza che quello che avevamo lasciato due settimane prima a Marina Bay non sarebbe più tornato.
In questo 2025 si corre a Marina Bay, con Russell in pole position davanti a Verstappen, Piastri, Antonelli, Norris, Hamilton, Leclerc, Hadjar, Bearman e Alonso a completare la top-ten. Sono usciti in Q2 Hulkenberg, Albon, Sainz, Lawson e Tsunoda, ma i piloti Williams vengono retrocessi in fondo alla griglia per irregolarità nel DRS, mentre la Q1 aveva visto l'eliminazione di Bortoleto, Stroll, Colapinto, Ocon e Gasly, con questo protagonista di un incidente che ha messo fine alla prima manche con un minuto di anticipo. Gasly e Albon sarebbero partiti entrambi dalla pitlane.
Prima della partenza, però, bisogna rievocare quello che ci racconterebbe Gianfranco Mazzoni se ci fossero ancora i gran premi sulla Rai, invece di dovere aspettare la TV dei povery con i Vanzené. La "città del leone", che deriva dal sanscrito "singa pura", la ruota panoramica con ventotto cabine che percorre il proprio giro in una quarantina di minuti e l'impianto illuminazione che negli old gold days era fornito da un'impresa italiana. Al giorno d'oggi chi lo sa, questa informazione non è più pervenuta da ormai molto tempo.
Passiamo oltre: è il momento della partenza e Verstappen ha gomme soft, diversamente da tutti gli altri piloti di testa. Russell e tutte le sue -L rimangono davanti, i due piloti McLaren giungono a ridosso di Verstappen, Norris si mette a spingere, c'è un contatto soft tra i Norrisastri, l'ala anteriore di Norris sembra vagamente danneggiata, ma poi sta lì e le performance non calano.
Piastri: "Ehi bro, mi hai quasi messo nel muro, che cosa ne dici di restituirmi la posizione?"
Norris: "Ma quale 'bro'? Siamo per caso finiti dentro una canzone trap?"
Russell va avanti e stacca tutti ormai lontani dalle sue -L, Verstappen è secondo, i due McLaren sono 3/4 ma staccati, ma soprattutto, cosa molto sorprendente, Leclerc si è portato quinto alla partenza senza che il Vanz urlasse come se dovesse annunciare l'arrivo dell'arrotino. Dietro a Leclerc, ci sono Antonelli e Hamilton, con una situazione di calma piatta, sconvolta soltanto da una ruota che vagava al pitstop della Sauber e da Norris che sfiora il muro senza danni, di conseguenza senza urla e senza arrivo dell'arrotino.
Mentre Piastri fa polemica via radio per il contatto iniziale, ma soprattutto il telecronista fa polemica tra sé e sé immedesimandosi in Piastri, Norris e nel box McLaren, davanti è tutto tranquillo. Verstappen anticipa la sosta, Russell e i Norrisastri la ritardano, ogni tanto c'è qualche sosta un po' lenta, ma alla fine i primi sette rimangono i primi sette. Più indietro, invece, c'è un po' di trambusto, con duelli a gara inoltrata.
Verstappen: "Vanzini, ci sei?"
Vanz: "Sì, perché?"
Verstappen: "Sto per avere un bloccaggio e rischiare di finire a muro. Potresti fare un urlo?"
Vanz: "DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO!"
Verstappen: "Grazie mille per la collaborazione."
Nel secondo stint Norris si avvicina a Verstappen, arrivandogli a ridosso nel bel mezzo di un branco di doppiati.
Vanz: "ma ecco che arriva anche Piastri."
Piastri: "Veramente loro li hanno già doppiati, io invece li devo ancora doppiare."
Verstappen: "Quindi levati. Io sono l'unico che può commentare l'andamento della gara, concedo una deroga a Norris solo perché è in zona DRS."
Norris: "C'è Hulk che ha appena sbattuto, ma adesso riparte."
Verstappen: "E un bambinohhhh pikkolohhhh al volante di una Mercedes che ha superato l'arrotino preferito del Vanz."
Nel frattempo Hamilton che ha fatto un secondo pitstop ed è sulle gomme soft si avvicina, si avvicina, si avvicina... NO, VI PREGO, RISPARMIATECI COSE CRINGE TIPO LITIGARE A PROPOSITO DI DRIVERS SWAP, NON SIAMO MORALMENTE PRONTI PER TUTTO QUESTO.
Lo swap c'è, ma in questo momento Hamilton ha una mescola talmente più performance di Leclerc che non ci sono polemiche. Si lancia all'inseguimento di Antonelli, mentre il Vanz urla per un replay di Norris che tenta di infilarsi tra Verstappen e un muro.
Tutto prosegue regolarmente, i due hanno doppiato Tsunoda e la gara di Yuki è come al solito il nulla cosmico. L'unico momento in cui svetta è quando Sainz partito diciottesimo lo supera per andare a prendersi la zona punti. Anzi, per andare a prendere Hadjar in netta difficoltà e poi la zona punti. Tsunoda, ovviamente, non va a prendere Hadjar.
In finale di gara, Hamilton ha un guasto ai freni. Perde la posizione a favore di Leclerc e inizia a girare ai due all'ora, ma ha un vantaggio abissale su Alonso. Non vediamo il loro arrivo sul traguardo, le immagini sono tutte per il giro d'onore di Russell e delle sue -L, per i fuochi d'artificio e per la McLaren che porta a casa in anticipo il titolo costruttori. Hamilton conserva la settima piazza, ma la perderà in quanto per difenderla pare avere girato oltre i track limits.
RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Lando Norris (McLaren), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Kimi Antonelli (Mercedes), 6. Charles Leclerc (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Lewis Hamilton (Ferrari) 9. Oliver Bearman (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Isack Hadjar (Racing Bulls), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Lance Stroll (Aston Martin), 14. Alexander Albon (Williams), 15. Liam Lawson (Racing Bulls), 16. Franco Colapinto (Alpine), 17. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 18. Esteban Ocon (Haas), 19. Pierre Gasly (Alpine), 20. Nico Hulkenberg (Kick Sauber).
Per finire, dato che ho iniziato questo post parlando del 5 Ottobre 2014, torno a quella triste data. Oltre a Jules Bianchi a Suzuka, che ci avrebbe lasciati dopo nove mesi di coma il 17 Luglio 2015, quel giorno abbiamo perso anche un pilota vintage rimasto nei ricordi di noi appassionati: Andrea De Cesaris, che ha perso la vita all'età di cinquantacinque anni in un incidente motociclistico sul Grande Raccordo Anulare. Una volta di lui Murray Walker disse che era il pilota ad avere vinto più gran premi senza averne mai vinto uno. Era una gaffe (voleva dire che era il pilota con più partecipazioni senza vittorie - record che al giorno d'oggi appartiene a Hulkenberg), ma mi piace pensarla come una metafora.
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