domenica 2 ottobre 2022

Lo sventurato exploit ungherese di Damon Hill sulla Arrows

Quando arriva il 10 agosto, c'è chi trascorre la sera nella speranza di vedere stelle cadenti ed esprimere desideri con la consapevolezza che non si avvereranno. Perché alla fine, se chiedi di potere trascorrere almeno un giorno vivendo nella vita di qualcun altro, perfino la più magnanima delle stelle cadenti ti dice "go home, you're drunk". Quando è arrivato il 10 agosto 1997, tuttavia, senza attendere la sera e le stelle cadenti, i pianeti si sono allineati, mettendosi alla ricerca di qualcuno a cui fare davvero vivere la giornata di un'altra persona. I pianeti, all'unisono, hanno adocchiato il prescelto. Hanno visto Damon Hill, che partiva terzo sulla Arrows, dietro a Michael Schumacher e Jacques Villeneuve e gli hanno detto: "Sarai secondo dietro a Schumacher, ma dopo un quarto d'ora inizierà ad avere problemi di gomme. Allora lo supererai, ti porterai in testa e, indisturbato, finirai per dominare la gara. Poi, quando inizierai ad assaporare l'imminente vittoria e sognerai di portare la Arrows per la prima volta sul gradino più alto del podio, capirai di essere destinato ad avere di più. Per un giorno, e proprio nel finale di gara, ti concederemo la grazia di diventare Jean Alesi."

In certe situazioni bisognerebbe scappare a gambe levate così sulla fiducia, ma Hill ha affrontato coraggiosamente una simile maledizione, installandosi appunto alle spalle del suo best friend forever fin dal via. Da buon pilota di Indycar, Villeneuve probabilmente stava aspettando l'arrivo della safety car per fare una partenza lanciata, dato che se ne stava imbambolato sulla griglia. Sono passati Eddie Irvine e Mika Hakkinen, con il ferrarista che dopo pochi giri ha anticipato la sosta. Anche M.Schumacher non era nel massimo della performance, aveva già problemi con le gomme e ha finito per fare da tappo. Hill gli si è messo negli scarichi, inseguito dalla McLaren, dalle Williams e poi anche dall'altra McLaren di David Coulthard. Hill, frattanto, attendeva pazientemente che Schumacher finisse addosso a un muretto per passare e finire il tutto a sportellat-... ah, no, quello era un altro gran premio. Stavolta è andato tutto bene e, come più si addice a ogni pilota di scuderie improbabili, si è portato in testa alla gara a caso giusto per ricordarci che i vincitori random sono quelli che finiremo per apprezzare più a lungo.

Hill ha iniziato a viaggiare like a boss, Hakkinen si è ritirato per un guasto, M.Schumacher è rientrato ai box in largo anticipo: in Ferrari facevano una sosta in più. Chi ne faceva invece una in meno era il secondo pilota della Williams, Heinz-Harald Frentzen, che così facendo si è ritrovato per un breve tratto in testa alla gara, prima di essere messo fuori gioco dalla rottura di uno scarico con tanto di principio di incendio per la fuoriuscita del carburante. Hill si è ritrovato di nuovo in testa con un vantaggio abissale su Villeneuve, anche dopo la sosta, ormai lontane le prime fasi di gara in cui battagliava con Michael Schumacher. Quest'ultimo era in bassa zona punti a lottare con la Jordan di Ralf, comandando un trenino con la Prost di Shinji Nakano e la Ferrari del compagno di squadra, che poi avrebbe superato il giapponese, salvo poi finire fuori pista all'ultimo giro e cedere a Nakano la posizione da lui perduta in precedenza. Hill da parte sua proseguiva con mezzo minuto di vantaggio sul duo Villeneuve/ Coulthard e poi sul solo Villeneuve dopo il ritiro del pilota McLaren. Tutto sembrava andare bene...


Però non era così, a tre giri dalla il disastro: un guasto al sistema idraulico ha mandato in tilt il cambio e l'acceleratore della Arrows e il povero Damon, ormai in piena fase Alesi, ha visto il proprio vantaggio sgretolarsi sempre più, superato dai doppiati come se fosse stato un Timo Glock qualsiasi su gomme slick sotto al diluvio a Interlagos. I pianeti allineati avevano le idee piuttosto chiare: Hill quel gran premio proprio non lo doveva vincere. E infatti, quando ormai mancava solo un giro, ecco Villeneuve arrivare con impeto e superarlo di forza sollevando polvere a bordo pista, un po' come se non fosse un sorpasso facile. Niente da fare, sul podio Hill era destinato a sentire l'inno canadese. Era comunque destinato a una consolatoria seconda piazza (non dimentichiamoci che aveva ottenuto finora un solo punto dopo una stagione iniziata con tanti ritiri e che sei punti erano preziosi per la Arrows, che con le vettura di Pedro Diniz, prima del suo ritiro, aveva occupato non di meglio della decima piazza) visto il vantaggio abissale nei confronti della Sauber di Johnny Herbert, terza piazza abbastanza da outsider.

Mentre con il ritiro Irvine gettava alle ortiche la sesta posizione a vantaggio di Nakano, i fratelli Schumacher hanno terminato la gara praticamente al photofinish, con Ralf che dopo tanti giri negli scarichi di Michael ha cercato di passarlo, ma sentendosi dire "stai al posto tuo, portami rispetto e ricordati di tutte le volte che ti ho aiutato a fare i compiti, altrimenti saresti finito come i piloti degli anni 2020, quelli che non si fanno un minimo di cultura e nelle challenge non sanno niente". Ralf, accettando suo malgrado il quinto posto, ha verosimilmente osservato: "ah sì, ho sentito Jos Verstappen affermare che spera che suo figlio che nascerà tra qualche settimana intraprenda esattamente quel tipo di carriera". Le immagini, però, non lasciavano fare altro che immaginare queste conversazioni, quello che abbiamo visto concretamente sono stati i due che, dai gesti post-traguardo, si stavano complimentando l'uno con l'altro. La giornata finiva così, consacrata alla futura memoria del motorsport, senza ragioni di polemica o complott-... ah no.

So che non bisognerebbe dare troppo spazio alla gente che scrive commenti nonsense, ma questo ci tenevo a metterlo nero su bianco: "Hill ha regalato la vittoria a Villeneuve così che Jacques potesse sfidare Schumacher per il campionato, non c'era niente che non andava sulla Arrows, solo Hill non poteva lasciar svanire il ricordo di Adelaide". Anzi, no, questo è quello che voleva scrivere. Nella realtà dei fatti questo utente, invece di scrivere che Hill ha regalato la vittoria a Villeneuve, ha scritto che gli ha regalato il vino! ...bevanda che è stata sicuramente consumata in grosse quantità dall'autore di questo commento, perché non puoi essere sobrio e formulare un pensiero tipo: "sicuramente Hill si è auto-sabotato fingendo un problema cedendo la vittoria del proprio team alla squadra che l'aveva appiedato perché OMG!!!111!!!11!!! Quel tipo brutto e kattivohhhh che gli aveva tirato uno spintone in gara in passato doveva perdere il più possibile punti nei confronti del suo rivale". Riconoscere la differenza tra la realtà e le trame in stile "Driven" non sarebbe un male. Di per sé non sono contro le fan fiction, ma bisognerebbe saperle distinguere dalla realtà.

Mentre finiva così la giornata ungherese, non intendo finire così questo post, perché sicuramente sarete interessati a scoprire cosa sia successo in seguito ai protagonisti degli eventi sopra narrati. Ebbene, Villeneuve si sentiva sicuramente in stato di grazia, ma i pianeti si sono disallineati e gli hanno detto: "guarda che la prossima volta in Belgio facciamo piovere a dirotto giusto per ricordare al mondo che i piloti di Indycar devono soffrire". Platinum Jacques ha avuto la consolazione di partire, dalla pole, dietro alla safety car, seguito da Jean Alesi, Michael Schumacher e Giancarlo Fisichella. Non appena la safety car si è levata di mezzo, la Ferrari e la Jordan si sono portate davanti alla Benetton e Schumacher ha anche superato Villeneuve iniziando a fare il largo. Era su gomme intermedie invece che full wet e ciò gli ha permesso, dato che la pioggia è prima calata poi terminata, di andare più a lungo degli altri. Villeneuve, il primo a fermarsi, ha subito overcut da Fisichella e Alesi, con il francese frattanto davanti all'italiano. In più ha messo le intermedie e non le slick, quindi ha dovuto fermarsi una seconda volta!

Verso metà gara un nuovo acquazzone ha provocato un po' di confusione, con incidenti vari che hanno coinvolto Coulthard, Ralf Schumacher e Verstappen. Poi è spuntato fuori il sole, mentre Michael Schumacher, Alesi e Fisichella erano i primi tre, il leader con un ampio gap sugli inseguitori. Fisichella è passato secondo di overcut su Alesi nello stint successivo, mentre Jean è stato costretto a fermarsi ai box per una foratura, perdendo la possibilità di andare a podio. Hakkinen ha vinto il suo duello per la terza piazza con Frentzen, ma è stato successivamente squalificato per uso di carburante irregolare nelle qualifiche (infrazione per cui la McLaren aveva fatto appello per impedire che il pilota fosse retrocesso in fondo alla griglia, fosse partito ultimo avrebbe evitato la squalifica). Frentzen è risalito quindi terzo, con Herbert quarto e Villeneuve quinto. Una Benetton ha chiuso sesta, ma è stata quella di Gerhard Berger, quando Alesi si è nuovamente fermato ai box. Incidente Diniz/ Irvine in finale di gara, con Diniz settimo, unica Arrows al traguardo: Hill ritirato verso fine gara quando stava nelle retrovie, una giornata ben lontana dai fasti dell'exploit ungherese.

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Milly Sunshine