sabato 1 ottobre 2022

1996 vs 1997: Berger tenta di sconfiggere la iella a Hockenheim

Anno 1996 - è l'ultimo fine settimana di luglio e dopo le qualifiche la Minardi presenta un reclamo contro Damon Hill, accusandolo di essere sceso in pista per le qualifiche prima che si spegnessero i semafori rossi. La protesta della Minardi viene sostenuta dalla Benetton, che spera nella sua squalifica e nell'assegnazione della pole al pilota che si è qualificato secondo, Gerhard Berger, mentre è ridicolizzata da altri. I commissari mandano tutti a ca*are sostenendo che non hanno tempo da perdere e la Minardi deve rassegnarsi: il tempo di Damon Hill rimane valido e il tempo di Giovanni Lavaggi rimane fuori dal 107%, ragione per cui in griglia ci andranno solo diciannove vetture, dato che nemmeno le Forti sono presenti. Si parte e Berger dimostra subito che non ha alcun bisogno della squalifica di Hill per stare in testa alla gara, lo supera infatti al via, pronto a svettare su Hockenheim, location in cui ha già vinto un gran premio due anni prima.

C'è un piccolo intoppo nelle retrovie, con Jos Verstappen che finisce fuori dopo un contatto con Ukyo Katayama, ma per il resto tutto fila liscio. Hill è scivolato al via in terza posizione anche alle spalle di Jean Alesi e le Benetton sono quindi 1/2 mentre le Williams si devono accontentare del terzo e del sesto posto, per il momento, con Jacques Villeneuve che completerà in seguito il quartetto di testa avendo sopravanzato Michael Schumacher e David Coulthard. Le Benetton rimangono 1/2 per tutto il primo stint, ma più avanti nella gara ci troviamo con le Benetton e le Williams in ordine sparso: Berger, Hill, Alesi, Villeneuve. Dopo i ritiri di Mika Hakkinen ed Eddie Irvine in corso d'opera, sia la McLaren sia la Ferrari hanno ciascuna solo una vettura ancora in pista, con Schumacher e Coulthard che si trovano in quinta e sesta piazza mentre si va verso la fine della gara, con Rubens Barrichello sulla Jordan settimo che spera di artigliare almeno un punto.

Schumacher e Coulthard scaleranno quarto e quinto, con Rubinho che riuscirà a procacciarsi un punto, ma ancora non possiamo saperlo. Sono i giri finali e stiamo guardando con apprensione Hill che spinge più che può per avvicinarsi a Berger. Dal box, però, gli dicono "ehi, stai calmo, altrimenti il motore non arriva in fondo". Mancano solo due giri, ormai è quasi fatta, non solo per Hill secondo, ma anche per Berger che è davant-... AZZ. Parte una fumata di motore e la Benetton si ferma, con Hill che passa quindi in testa alla gara, seguito da Alesi e Villeneuve a completare il podio. È finita, una gara dominata da Berger si conclude con un ritiro per l'ex ferrarista. Evidentemente la iella deve essersi confusa e, quando ha visto una Benetton, avere pensato "questo è sicuramente Alesi, devo intervenire in un modo o nell'altro ed evitare che finca la gara". Triste storia, decisamente senza il meritato happy ending.

Anno 1997 - rieccoci di nuovo a Hockenheim nell'ultimo weekend di luglio. Riecco anche Berger, assente dagli ultimi tre gran premi e sostituito da Alexander Wurz per problemi di salute. Ritorna in Formula 1 subito dopo la morte del padre in un incidente aereo e ritorna conquistando a sorpresa la pole position in una sessione di qualifiche dal risultato alquanto sorprendente, a fare coppia con lui in prima fila, infatti, è Giancarlo Fisichella sulla Jordan. Seguono Hakkinen e M.Schumacher, dopodiché in quinta posizione la prima delle Williams, quella di Heinz-Harald Frentzen, che tuttavia in gara fa ben poca strada, rimanendo coinvolto in un incidente con la Ferrari di Irvine, a sua volta costretto al ritiro. La Ferrari di Schumacher invece risale in terza posizione fin dal via, precedendo Hakkinen che si trova quindi quarto. Alesi occupa la quinta piazza, mentre Villeneuve, unica Williams rimasta in pista, si trova al sesto posto... per ora. A gara in corso si ritirerà dopo un testacoda.

Berger fa gara a sé, mentre Fisichella regge bene la seconda piazza, con M.Schumacher e Hakkinen stabilmente al terzo e al quarto posto. Nessuno sembra potere insidiare Berger e in effetti è proprio così, è destinato a consumare la propria vendetta nei confronti della iella e stavolta a portarsi a casa la vittoria. "Non fa niente, ci sarà sicuramente qualcun altro da bullizzare" si consola la malasorte, puntando gli occhi sul primo malcapitato di turno. Fisichella cerca di nascondersi, ma non c'è niente da fare, la vettura gialla è troppo sgargiante per passare inosservata perché siamo ancora ai tempi delle verehhhh vetturehhhh con very colory, siamo verso la fine della gara quando letteralmente gli esplode una gomma. Cerca di raggiungere la pitlane, ma non ce la fa, terminando la propria gara con una sbinnata. Tornerà in pitlane caricato sulla Ferrari di Schumacher, che dalle sue disgrazie ci ha guadagnato il secondo posto così come Hakkinen è risalito terzo.

L'Italia si consola con Jarno Trulli su Prost in quarta posizione, la Jordan con i punti del quinto posto ottenuti da Ralf Schumacher, mentre Alesi chiude sesto nel giorno di gloria del suo compagno di squadra. Per Berger si tratta della decima vittoria in Formula 1, una serie iniziata molti anni prima al GP del Messico 1986, quando conquistò la prima vittoria non solo per sé ma anche per la Benetton come team. Nessuno può saperlo, in questo giorno di luglio del 1997, ma Berger ha ottenuto al contempo quella che sarà la sua ultima vittoria, sia quella che sarà l'ultima vittoria della Benetton. Non solo, all'età di quasi trentotto anni (è un V3KkYaCçY0!!!11!!11!!) sale anche per l'ultima volta della sua carriera su un podio in un gran premio di Formula 1 (anche se ci andrà vicino a fine stagione a Jerez). O quantomeno l'ultima prima di tornarci in veste di rappresentante del team accompagnando Sebastian Vettel in occasione della vittoria della Toro Rosso al GP d'Italia 2008, ma quella è un'altra storia.


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Milly Sunshine