martedì 25 ottobre 2022

Commento al Gran Premio degli Stati Uniti 2022

Non so se avete presente quei bei momenti in cui state vivendo una gara che si svolge in modo lineare, con qualche colpo di scena, con diversi momenti abbastanza movimentati, molti dei quali comunque piuttosto soft, in cui vi dite "ma sì, questa Formula 1 ha ancora qualcosa di bello da regalarci invece di sembrare una pagliacciata". Ecco, è proprio in quel momento, mentre formulate questo pensiero, che vi sentite finalmente sicuri del mondo che vi circonda. Fate malissimo. Non importa che di per sé nel corso della gara non ci siano materialmente grandi possibilità di generare caos a misura di drivertosurviver, ricordatevi che errare è umano. Fare casino di proposito invece è disumano ed è questo a cui ormai dobbiamo fare l'abitudine. Perché, carissimi specchietti svolazzanti per le strade di Austin, ogni volta in cui le decisioni dei commissari vi sembrano quantomeno improbabili e campate in aria, sappiate che questi riusciranno a migliorarsi progressivamente la volta successiva.
Iniziamo comunque dall'inizio e veniamo al Circuit of the Americas: grande quantità di spettatori, grande interesse degli statunitensi per l'evento, divieto per gli under-21 di comprarsi una birra invece di comprare fucili come più si addice ai ragazzini della loro età, epoca che discende dalla "Rush"-mania, il tutto mescolato con un pizzico di drivertosurviverità che ha portato a considerare tutto ciò come se fosse il trionfo della giustizia divina e la retta via. Gli States, quindi, nonostante abbiano già un campionato open-wheel che si svolge quasi ed esclusivamente negli States, si sono messi in testa di colonizzare il motorsport europeo, di spiegare a chi l'ha inventato come si fanno le cose, ma soprattutto con l'obiettivo di allontanare sempre più la Formula 1 dall'Europa e appropriarsi della quantità di gran premi maggiore possibile. Dopotutto sono loro che hanno reso la Formula 1 mainstream, prima dell'intervento degli United Saviours of America, in Europa la Formula 1 la guardavano solo i ricconi sugli yacht di Montecarlo, e solo se erano uomini e se erano over-70, altrimenti il pianeta Nibiru avrebbe colpito la Terra e avrebbe cancellato definitivamente la Formula 1.
Gli orari delle sessioni sono stati piazzati in modo tale che le prove libere e le qualifiche potessero occupare il giusto posto, ovvero quello di fare da contorno a tutti i momenti più importanti della giornata, per esempio quelli in cui le vetture non sono in pista, dopotutto non attribuiscono punti e mi sembra giusto fare partire alcune sessioni quasi al tramonto. Quando si deciderà di assegnare dieci punti di bonus a chi farà il tredicesimo tempo nelle prove libere girando contromano e tenendo un gatto nero dentro l'abitacolo, allora sarà opportuno mettere le suddette sessioni a orari sensati. E no, non ritiro quello che ho detto nella paura che Liberty Media mi legga e decida di farlo. Se Liberty Media vuole rubarmi l'idea, accetto, a condizione di essere profumatamente pagata. Anzi, dopo 15+ anni di esperienza nella scrittura di commenti ironici ai gran premi in cui faccio succedere cose trash, non hanno idea di quante cose trash potrei arrivare a pianificare su loro incarico, rimango in attesa della loro offerta. E no, parlo di trash serio, non di Ricciardo che al giovedì si presenta al circuito a bordo di un cavallo. L'unico problema di Dani-Smile in quel momento è che sembrava un texano e non un principe azzurro, nonostante fosse stato di recente suggerito un suo potenziale passaggio alla Haas al posto di Schumacher. Se quest'ultimo dovesse mettersi delle preoccupazioni solo in base a come ha guidato Ricciardo in questo fine settimana, non penso avrebbe molto di cui essere turbato, ma nevermind.
Bene, procediamo, passiamo alle cose serie, per esempio il fatto che Perez, Alonso e Zhou hanno cambiato un componente del motore procacciandosi cinque posizioni in griglia e Leclerc ne ha cambiato più di un componente, procacciandosene due, quindi c'è stata un'altra griglia di partenza un po' incasinata. Non tanto quante altre volte, però, è stata abbastanza facile da ricostruire, a mio parere. Leclerc aveva il secondo tempo quindi doveva partire dodicesimo, Perez, Alonso e Zhou invece scalavano da quarto, nono e quattordicesimo a nono, quattordicesimo e diciannovesimo, anche se Zhou è poi partito diciottesimo perché Ocon, che doveva partire diciottesimo come da qualifica, è partito dalla pitlane. In griglia avevamo quindi Sainz, Verstappen, Hamilton, Russell, Stroll, Norris, Bottas, Albon, Perez, Vettel, Gasly, Leclerc, Tsunoda, Alonso, Magnussen, Ricciardo, Schumacher, Zhou e Latifi con Ocon retrocesso in pitlane. La gara è partita alle 21.00 ora italiana dopo che le qualifiche erano state a mezzanotte, ma questo fine settimana c'era la diretta su TV8 quindi ho potuto vedere tutto in tempo reale.
Purtroppo fare arrivare le nove di sera è lunga, quindi ho visto tante cose strane accadute sui social, tipo driverstosurvivers che festeggiavano la morte di Dietrich Matesich, uno dei fondatori della Redbull, avvenuta nella giornata di sabato, elencando le altre personalità del motorsport di cui si augurano che possano morire a breve. Grazie Liberty Media, per averci dato questi soggetti, non ne avevamo abbastanza di gente strana, c'era esattamene bisogno di produrre altre migliaia e migliaia di questi elementi e di sguinzagliarli liberi sui social invece di formare delle aree a loro dedicate, ad esempio forum a tema. Dimenticavo, questa gente non sa nemmeno cosa sia un forum, a giudicare dall'età, ma lasciamo perdere e concentriamoci sulla gara.
Verstappen è passato subito in testa.
Sainz è partito al rallenty.
Russell è arrivato a -L bloccate e gli è saltato addosso.
Per la vecchia legge secondo cui non verrei derubata del portafoglio se uscissi di casa senza portafoglio, varia gente ha tacciato Sainz di essere responsabile del fatto che Russell gli sia andato addosso dopo avere sbagliato totalmente la frenata.
Sainz è finito in testacoda, è rientrato ai box per una sospetta foratura e... basta, essenzialmente la vettura era out.
In pista c'era un'invasione di rane, infatti c'erano cose verdi ovunque. Dietro a Verstappen e Hamilton c'era Stroll, poi c'era Russell e infine la top-5 era completata da Vettel. Dietro di lui c'era Perez, poi c'era gente varia che Leclerc ha superato nei giri a venire.
Le Aston Martin non potevano reggere in quella posizione molto a lungo, quindi ecco che sono arrivati prima Russell e le sue -L e poi Perez a superarle. Anche Leclerc era lì dietro in agguato e a un certo punto è riuscito a mettersi dietro Vettel e la sua rana. Mentre inseguiva Strollino, in casa Mercedes hanno deciso che era ora di iniziare con i pitstop e Hamilton è rientrato, venendo imitato un giro più tardi da Verstappen. I due, partiti sulle medium, sono passati alle hard. Mentre anche i rispettivi compagni di squadra completavano il primo pitstop, Russell scontando nel frattempo cinque secondi di penalità per il fattaccio con Sainz, Leclerc ne ha approfittato per superare anche Stroll. A quel punto non era chiaro quanto si potesse andare avanti con le gomme montate al via, perché la prima sosta dei Mercedes-bulls era stata forse anticipata, ma Bottas è finito in testacoda andando a insabbiarsi, mettendo di fatto fine a tutte le ipotesi: è entrata la safety car e chi non si era ancora fermato per la sosta si è fermato in quel momento, compresi Leclerc e Vettel che hanno recuperato quindi delle posizioni, così come i piloti Haas che erano partiti sulle gomme hard e sono passati alle medium quando era passato appena un terzo di gara. Tenetevi in mente le Haas, anzi, tenetevene in mente una perché Magnussen tornerà a trovarci più tardi. Schumacher invece ci visiterà a brevissimo in compagnia di Norris come attori non protagonisti, ma dobbiamo in primo luogo andare a vedere com'eravamo messi davanti.
I primi otto erano, allineati dietro alla safety car, Verstappen, Hamilton, Perez, Leclerc, Russell, Vettel, Stroll e Alonso. Poi la safety car si è levata di mezzo, qualcuno ha accennato a dei duelli senza che cambiassero di fatto le posizioni almeno nella prima parte del gruppo... poi ecco, all'improvviso, il caos.
Stroll ha frenato a caso.
Alonso era dietro di lui.
Alonso ha cozzato contro Stroll e ha impennato.
Sia il fatto di avere solo due ruote a terra sia il fatto dell'impennata avevano a che vedere con il motociclismo quindi spettacolohhhh, duellihhhh, sorpassihhhh ed ex fidanzate di Valentino Rossi (l'ex di quest'ultimo è comunque già da tempo una ex anche di Alonso, che adesso sta insieme a una giornalista austriaca).
Stroll è finito in testacoda.
Una marea di detriti si sono sparpagliati ovunque. Alcuni hanno colpito l'halo di Norris, altri la monoposto di Norris che si è danneggiata ma non ha impedito a Norris di arrivare molto più avanti di Ricciardo. Un detrito inoltre è entrato dentro l'abitacolo di Schumacher, che è stato in seguito visto che aveva un detrito in mano, mentre un altro sembra averlo preso sotto la vettura danneggiandone il fondo.
Alonso è ripartito dopo il botto micidiale, si è diretto ai box, ha messo gomme hard ed è tornato in pista nelle retrovie, unico danno visibile riportato uno specchietto che ondeggiava. Per la sua manovra sbarazzina, Strollino è stato penalizzato in seguito con tre posizioni di retrocessione sulla griglia di partenza del prossimo gran premio.
Pochi giri dopo il restart - ovviamente è entrata la safety car dopo una simile devastazione - Norris e Schumacher che si trovavano in bassa top-ten sono rientrati ai box per una seconda sosta. Anche i piloti dell'Alpha Tauri che erano in zona punti in quel momento sono rientrati ai box, Gasly scontando anche (male - non ho capito come, ma i cinque secondi gli sono stati aggiunti anche a fine gara) una penalità per "safety car infringiment", che è stata gestita in maniera molto diversa a quella di Perez giusto due gran premi fa perché avere coerenza interna è troppo difficile.
Nel frattempo Perez e Leclerc si sono messi a duellare. Mio padre in quel momento era in cucina con me ma si era addormentato sul tavolo già da un po'. Avevo la televisione con un volume abbastanza basso. Quando finalmente Leclerc è riuscito a superare Perez, mio padre si è svegliato di soprassalto a causa dell'urlo lanciato da Vanzini in quel momento. Giusto per quantificare la cosa, poco dopo si è riaddormentato. Quando più tardi ho finito una bottiglia di Pepsi che avevo sul tavolo e l'ho schiacciata prima di metterla nel secchio della plastica, il rumore non ha svegliato nessuno.
Poi è arrivato il momento della seconda sosta, che è stata ancora una volta anticipata dalla Mercedes. In Mercedes e Redbull hanno optato per strategie diverse, Mercedes mettendo le hard nel terzo stint, Redbull le medium, ma si sono fermati praticamente nello stesso periodo.
Hamilton è rientrato ed è uscito senza problemi.
Verstappen e Leclerc sono rientrati un giro più tardi.
Leclerc è uscito senza problemi.
Dopo una sosta di undici secondi, Verstappen è tornato in pista dietro a Leclerc, il che lasciava di fatto Hamilton in testa alla gara.
Anzi, no, c'erano davanti quelli che non si erano ancora fermati, ma era virtualmente in testa.
Sono rientrati Perez e Russell, in giri diversi, uscendo dietro ai Leclestappen.
Verstappen ha superato Leclerc, portandosi virtualmente secondo.
Virtualmente perché c'era in testa il pilota che prima era sesto e che doveva ancora fermarsi: rane all'ascolto, gracidate festosamente e accogliete Crazy Frog!
Poi Vettel, che doveva fermarsi per forza avendo fatto due stint su gomme medium, è rientrato per montare le hard e si è ritrovato immediatamente a novanta, stando fermo per sedici secondi e venendo rimandato in pista nelle retrovie.
Il quintetto di testa era Hamilton, Verstappen, Leclerc, Perez, Russell. Verstappen in un primo momento era a una certa distanza, ma si è poi avvicinato progressivamente a Hamilton, le cui gomme hard nel finale lo rendevano ugualmente a novanta. Per un po' ci abbiamo creduto, di una cena a base di prosciutto e melone in giro per Austin, ma Verstappino è andato a prendersi la tredicesima vittoria della stagione, eguagliando il record ex-equo di Schumacher e Vettel. Ci sono ancora tre gare a fine stagione quindi può darsi che riesca anche a batterlo, ma per Vettel rimarrà sempre la consolazione di essere ex-equo con il suo Yd0l0. A proposito di idoli, Sainz doveva essere felice in quel momento, dato che Alonso era risalito già da tempo in zona punti e aveva anche superato Ocon prima che questo rientrasse ai box per una seconda sosta nella parte finale della gara, così come per il fatto che il suo best friend forever Norris stesse a sua volta rimontando dopo essersi preso i detriti addosso.
Nel frattempo, in sesta posizione su gomme medium con le quali ha percorso i due terzi finali della gara essendosi fermato solo una volta, c'era Magnussen che intendeva mostrare l'enormità del proprio membro già fatto intravedere in Australia alla prima gara della stagione. Negli ultimi giri le sue gomme hanno iniziato a degradarsi e ha iniziato a ritrovarsi accanto gente che lo superava salutandolo con la mano. Kmag ha comunque fatto un grosso salto di qualità, vedendosi impegnato a duellare pressoché con chiunque gli capitasse a tiro, senza nel frattempo fare a sportellate con nessuno!
Non sono cose che capitano tutti i giorni, come non capita tutti i giorni nemmeno di assistere a una rimonta come quella di Vettel, che a un certo punto è rientrato in zona punti, dopo averne superato vari, e si è preso anche il lusso di superare Albon il quale si è poi perso duellando con altri. Aveva vari secondi di distacco da Kmag, il pilota più avanti rispetto a lui in quel momento. La Haas era all'ottavo posto, alle spalle di Norris e di Alonso che procedevano come se non ci fosse un domani. Vettel è arrivato sotto a Magnussen all'ultimo giro e c'è stato tra loro un duello di quelli da strapparsi le mutande. Forse le mutande di entrambi sono esplose, perché le dimensioni dei loro DRS devono essere almeno quadruplicate di default in un momento come quello. Vettel ne è uscito vincente, classificandosi in ottava posizione. Magnussen post-gara si è complimentato con lui per il modo in cui l'ha superato e si è accontentato di un nono posto che faceva molto comodo alla Haas in vista del duello con l'Alpha Tauri nel mondiale costruttori. Una categoria di fanboy e fangirl che chiamerei haasini, sui social si sono messi ad attaccare il team sostenendo che Schumacher - che vi ricordo avevamo visto togliersi detriti dall'abitacolo in corso d'opera e calpestarne, e che avevamo lasciato nelle retrovie a incontrare brevemente Latifi il quale gli ha rifilato una mezza sportellata - l'aveva danneggiato di proposito perché "se fa punti sono obbligati a rinnovarlo per il prossimo anno", un po' come se Gunther Steinahhhh che fa una sparata sul fatto che se Schumacher fa punti viene rinnovato, allora queste parole costituiscano vincolo contrattuale. Comunque trovo molto poetica l'idea che la Haas secondo questa gente manderebbe deliberatamente in vacca la possibilità di fare punti che servono alla classifica costruttori (quindi a procacciarsi big money) nel proprio gran premio di casa, sicuramente se questa gente nel 2016 avesse già seguito la Formula 1 avrebbe pensato che era una buona idea per la Mercedes sabotare il motore a Hamilton a casa della Petronas. Poi la giornata motoristica è finita e la mia giornata è finita decisamente più tardi (ricordate la bottiglia di Pepsi? meglio evitare di bere bevande contenenti caffeina di sera), comunque non mi lamento, alle due di notte stavo guardando video di Formula 1 vintage.
Poi è arrivato il lunedì. Alle 7.55 sono entrata su Twitter e ho scoperto che Alonso che aveva terminato la gara settimo è stato retrocesso in quindicesima posizione a causa di trenta secondi di penalità, per essere rientrato in pista con la vettura danneggiata, situazione che avrebbe dovuto portare all'esposizione della bandiera nera con il cerchio arancione. Dunque, in sintesi, per un'ora Alonso ha girato con una vettura che ha superato le ispezioni post-gara e, in un secondo momento, i commissari hanno deciso di penalizzarlo a causa di un mancato pitstop forzato che avrebbero dovuto essere loro stessi a imporgli. Messaggio di fondo numero 1: "ci siamo sbagliati, quindi ti penaliziamo per il nostro errore". Messaggio di fondo numero 2: "non bisognerebbe andarsene in giro con uno specchietto ondeggiante che potrebbe saltare in testa a qualcuno, ma dopotutto è più spettacolare lasciare fare, tanto si può sempre dare penalità cinque ore e mezza dopo la fine della gara". A questo punto rimaneva una sola cosa saggia e sensata da fare per non fare ulteriori danni: scappare in Messico. Che poi, visto dove si svolgerà il prossimo gran premio, sul non fare danni avrei anche dei seri dubbi.

EDIT 28/10 - è venerdì e stamattina ci siamo svegliati con un passo indietro dei commissari. L'Alpine ha fatto ricorso contro il reclamo della Haas che aveva fatto scattare la penalità. Nel comunicato c'è scritto che la Haas ha presentato il proprio reclamo con mezz'ora di ritardo rispetto ai tempi tecnici e che, venuti al corrente che la Haas non era impossibilitata a presentare reclamo entro i tempi tecnici stessi, il reclamo era inammissibile. In sintesi, si sono prima inventati una penalità e poi si sono giustificati dicendo "non sapevamo che la Haas poteva essere puntuale". Wow...

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Sergio Perez (Redbull), 5. George Russell (Mercedes), 6. Lando Norris (McLaren), 7. Fernando Alonso (Alpine), 8. Sebastian Vettel (Aston Martin), 9. Kevin Magnussen (Haas), 10. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 11. Esteban Ocon (Alpine), 12. Alex Albon (Williams), 13. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 14. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 15. Mick Schumacher (Haas), 16. Daniel Ricciardo (McLaren), 17. Nicholas Latifi (Williams), Rit. Lance Stroll (Aston Martin), Rit. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), Rit. Carlos Sainz (Ferrari).



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Milly Sunshine