mercoledì 28 settembre 2022

Gli angusti e tortuosi rewatch: GP Montecarlo 1997

Benvenuti nel 1997, quando le vetture erano verehhhh vetturehhhh ed era possibile gareggiare sotto la pioggia battente. Benvenuti a Montecarlo, quando la gara iniziava alle 14,30 e nessuno aveva da ridire a proposito di tutto ciò. In realtà nemmeno io avrei da ridire se le gare di oggi si svolgessero alle 14,30 anziché alle 15,00, ma nevermind. Dopo avere ottenuto di recente la prima vittoria a Imola, Heinz-Harald Frentzen sta per scattare dalla pole position, affiancato da Michael Schumacher. Dietro di loro l'altra Williams di Jacques Villeneuve e la Jordan di Giancarlo Fisichella. La Jordan non sembra andare neanche tanto piano per essere una Jordan, perché poco più indietro c'è anche Ralf Schumacher. Le previsioni del tempo danno pioggia che inizierà a scendere copiosamente all'incirca all'orario della partenza, ma il Williams dicono "naaaahhhh, il meteo ci sta sicuramente trollando, partiamo su gomme da asciutto".

"Grazie mille" dice Michael Schumacher, subito imitato da Fisichella. I due si portano primo e secondo davanti a Frentzen che per la durata di un battito di ciglia mantiene la terza piazza, per poi vedersela sottrarre da Ralf Schumacher. Villeneuve è già più indietro, in difficoltà tanto quanto il compagno di squadra sulla pista scivolosa. Di lì a qualche giro andrà ai box a cambiare gomme, ma a quel punto sarà nelle retrovie, dove rimarrà fintanto che non danneggerà la vettura verniciando una barriera e sarà costretto al ritiro diverso tempo dopo. Frentzen tenterà al momento di stare su gomme da asciutto precipitando ugualmente indietro, passerà a gomme da bagnato decisamente più tardi rispetto a Villeneuve e si ritirerà decisamente più tardi, ma anche la sua gara terminerà con un incidente. Torniamo tuttavia ai primi momenti di gara, dove nel corso di un paio di tornate perdiamo entrambe le Arrows: prima Pedro Diniz e poi Damon Hill finiscono fuori pista.

Replicano anche in casa McLaren, ma unendo le loro forze: David Coulthard, che scattava dalla quinta casella dalla griglia, finisce in testacoda e si genera un ingorgo dietro di lui. Partito ottavo, Mika Hakkinen tenta di evitare l'ingorgo, ma non riesce a evitare una barriera. Frattanto M.Schumacher sta leaderando con un vantaggio già abbondante sulle Jordan. Le cose tuttavia iniziano a peggiorare per i due alfieri in giallo, c'è un quarto incomodo che dalla quarta piazza in cui è risale, risale, risale e se li prende entrambi: è Rubens Barrichello sulla Stewart che decide di mettersi avanti con i lavori: "levatevi di mezzo, che ho deciso che oggi voglio arrivare secondo in una gara vinta da Schumacher!" Fisichella, frattanto, non se la vede molto bene, ha Ralf negli scarichi e perde anche la terza posizione. C'è a chi va peggio, anche tra gli italiani: Jarno Trulli, su Minardi, finisce fuori per incidente. C'è a chi va peggio anche in Jordan: Ralf finisce fuori pista.

È in buona compagnia, è fuori anche una delle Sauber, quella di Johnny Herbert, e in realtà non sarà l'unica Sauber a ritirarsi: Nicola Larini, un po' di tempo dopo, finirà fuori per una foratura. Più in concomitanza con il già citato ritiro di Villeneuve, anche una delle Benetton finisce fuori. Si tratta di Jean Alesi, il cui compagno di squadra mi sembra fosse già andato in giro per le vie di fuga in precedenza. È ritiro per il francese dagli occhi azzurri, che si mette alla ricerca di un mezzo con cui allontanarsi dal "luogo del delitto". Motorino dei commissari? No. Andare a piedi? No. Sottrarre qualche mezzo random di proprietà dei commissari come ha fatto quella volta qualche anno fa Dany Kvyat quando è rientrato ai box in bicicletta? Assolutamente no, tutto troppo banale. Mentre la gara continua ad andare avanti così come se nulla fosse (come in concomitanza di qualsiasi ritiro, safety car what?) ecco che vediamo Alesi dietro le reti che abbandona il luogo in cui è uscito nientemeno che via mare!


Nel frattempo Michael Schumacher sta staccando il suo diretto inseguitore di decine e decine di secondi, diciamo che va verso il minuto. Più avanti iniziano le soste per chi ne effettua una sola ed è uno di questi. Inutile dire che, quando torna in pista, ha ancora un vantaggio enorme su Barrichello, che ugualmente al momento della sosta ha un vantaggio enorme sui diretti inseguitori. Il diretto inseguitore è Eddie Irvine, che nel giro di pitstop è riuscito ad accaparrarsi la terza piazza e precede Olivier Panis sull'unica Prost destinata a vedere il traguardo: Shinji Nakano è infatti uno dei tanti ritirati, per la cronaca l'ultimo della giornata. Dopo che esce di scena ci sono dieci vetture in pista e dieci resteranno fino alla bandiera a scacchi. Quella in quinta piazza è la Tyrrell di Mika Salo, che precede imperterrito con due grandi obiettivi: il primo è quello di rimontare dalla quattordicesima piazza approfittando dei pitstop altrui per guadagnare posizioni.

Il secondo obiettivo? Diventare l'ultimo pilota della storia della Formula 1 a vedere la bandiera a scacchi di un gran premio (che non sia stato interrotto in largo anticipo) senza effettuare né un rifornimento né un cambio gomme. Arriverà infatti fino in fondo, in quinta piazza, precedendo Fisichella. La sua impresa, che negli anni verrà occasionalmente narrata da Mazzoni tra le storielle strappalacrime, lo farà entrare nella storia per anni e anni. Ad oggi, tuttavia, ha perso il record: non ricordo esattamente in quale gran premio, ma in uno di quelli bagnati degli ultimi anni, venuta meno la regola delle due mescole di gomme da utilizzare per via dello status di gara bagnata, Esteban Ocon ha completato un intero gran premio senza effettuare alcuna sosta ai box. Dalla settima alla decima piazza troviamo come ultimi classificati Jan Magnussen su Stewart, Jos Verstappen su Tyrrell, Gerhard Berger su Benetton e Ukyo Katayama su Minardi.

La gara termina allo scadere delle due ore, con Schumacher che - indisturbato nonostante un lungo a Sainte Devote - vince e sale sul podio insieme al futuro compagno di squadra Barrichello e all'attuale compagno di squadra Irvine che è l'ex compagno di squadra di Barrichello. Per Rubinho questo secondo posto è l'unico arrivo in zona punti di questa stagione, fatta di difficoltà per la modesta Stewart. Non solo: negli altri gran premi capiterà gli capiterà una sola altra volta in tutto l'anno di essere ancora in pista al momento della bandiera a scacchi. Già nel successivo evento, a Montmelò in Spagna, è costretto a dire addio alla gara anzitempo da un guasto al motore. In terra spagnola, nel frattempo, c'è una ripresa per la Williams, con Villeneuve che partito dalla pole position è essenzialmente in testa alla gara per tutto il tempo, qualche pitstop window esclusa, in una gara che fatica a iniziare: ci sono due aborted start, il primo per Berger fermo in griglia, il secondo per R.Schumacher.

Va benissimo a Villeneuve, non va altrettanto bene a Frentzen, che inizia perdendo posizioni dalla seconda casella della griglia e poi ha una gara travagliata che concluderà fuori dalla zona punti. In un primo momento sembra che la lotta per la seconda posizione sia tra M.Schumacher e Coulthard, ma saranno sopravanzati da due piloti che, con una sosta sola, riusciranno ad accaparrarsi i gradini più bassi del podio, ovvero Panis e Alesi. Schumacher chiuderà quindi al quarto posto, mentre Coulthard proprio nell'ultima tornata, sarà superato da Herbert scivolando sesto, davanti al compagno di squadra Hakkinen. Frentzen giungerà quinto, precedendo Fisichella e Berger. Diversamente da altre occasioni, stavolta la Jordan non sembra particolarmente prorompente, Fisichella non sembra mai destinato alla zona punti mentre R.Schumacher, dopo essersi lanciato dall'ultima fila in compagnia di Berger, è costretto a chiudere la gara anzitempo per un guasto al motore.

PS. Oggi è il 28/09 quindi ne approfitto per augurare un buon compleanno a uno dei piloti citati sopra, Mika Hakkinen. <3

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Milly Sunshine