martedì 8 marzo 2022

Vittorie dominate e duelli epici ignorati dalla regia // GP San Marino 1984

Benvenuti a Imola (che proprio ieri ha rinnovato per cinque anni il contratto per ospitare la Formula 1), là dove le nonne fanno la sfoglia pensando a Patrick Tambay, la cui gara non dura però nemmeno un giro: pare un contatto al via, ed eccolo che si ritira... ma tanto ormai guida la Renault, le nonne imolesi se ne faranno sicuramente una ragione, così come Nelson Piquet partito dalla pole e subito superato dalla McLaren di Alain Prost. Sull'altra McLaren invece Niki Lauda parte al rallenty e perde diverse posizioni.
Prost inizia a fuggire, mentre Piquet si installa in seconda posizione inseguito invano dall'unica Renault rimasta in pista, quella di Derek Warwick. Questo in un primo momento si trova a dovere contenere le Ferrari, poi si avvicina a Piquet a un terzo di gara e lo supera, venendo tuttavia a sua volta superato di lì a pochi giri, ritrovandosi di nuovo terzo.
Veniamo alle Ferrari e torniamo indietro: René Arnoux si trova quarto inseguito da vicino dal compagno di squadra Michele Alboreto. I due vengono entrambi superati da Lauda. La gara di Niki tuttavia non dura a lungo, il motore dice basta ed ecco che si ferma. Peccato, sembrava destinato alla rimonta, d'altronde la McLaren va like a boss e davanti Prost stacca e non di poco gli inseguitori.

Arnoux rientra ai box per cambiare gomme, poi fa lo stesso anche Alboreto. Ah no, quello del pilota milanese sembra un problema più serio, tanto che di lì a poco invece di ripartire scende dalla vettura. Arnoux comunque non se la passa neanche malissimo: siamo a metà gara ormai e uscito dai box sesto adesso è quinto dopo il ritiro di Alboreto.
Quarto c'è Teo Fabi, ma il pilota della Brabham è inseguito sempre più da vicino da Arnoux, che non sembra affatto intenzionato a chiudere quinto. Infatti lo raggiunge e lo passa e non soddisfatto decide che andrà a fare la stessa cosa anche con Warwick, per poi andare in seguito a superarlo brillantemente. Adesso è terzo. Poi è secondo: sia Piquet sia Fabi si ritirano nel box della Brabham quasi all'unisono.
Nel frattempo passa una classifica in sovrimpressione che va oltre i primi sei: in bassa top-ten, le Tyrrell di Martin Brundle e Stefan Bellof sono staccate di circa quattro decimi. I due non sono inquadrati ma mi dico, chissà, magari tra di loro c'è un duello epico, alla faccia di Ayrton Senna che non è riuscito a qualificarsi perché al venerdì la Toleman non aveva gomme per dissidi con la Pirelli e perché al sabato ha avuto un guasto sulla vettura.

Prost è al comando con ampio margine nonostante abbia prima fatto un testacoda senza conseguenze (ai tempi queste cose si facevano prima di vincere quattro mondiali, non dopo!) e poi in seguito effettuato un cambio gomme, Arnoux è stabilmente secondo, mentre Warwick per questioni di gestione carburante è costretto a rallentare. Risale terzo Andrea De Cesaris che con la Ligier è partito ultimo ma fa comunque un garone, seguito dalla Lotus di Elio De Angelis.
La classifica adesso dà i Brundloff poco lontani dalla zona punti e Bellof è davanti. Andando a controllare il lap by lap del sito statsf1, ne emerge che è passato davanti a Brundle poco dopo il momento in cui mi sono chiesta se ci fosse stato un duello epico tra di loro. Quindi sì, il duello c'è stato e Bellof ne è uscito vincente. Adesso sono una fangirl soddisfatta. Meno soddisfatto di me comunque è Brundle costretto al ritiro per problemi tecnici pochi giri prima della fine.
I serbatoi delle vetture frattanto si svuotano come se fosse già il finale del gran premio anno successivo, con l'uscita di scena dell'Alfa Romeo di Eddie Cheever. Poi tocca anche a De Cesaris. Vince Prost, vanno a podio Arnoux e De Angelis. Segue Warwick dopodiché quinto Bellof. Sarei una fangirl felice se questo risultato non fosse in seguito depennato come tutti quelli della stagione. Thierry Boutsen con la Arrows è di conseguenza ufficialmente quinto, mentre De Cesaris viene classificato sesto.

La gara seguente si svolge in Francia a "casa" di Prost. A Digione Patrick Tambay scatta dalla pole e nella prima parte di gara è in testa davanti alle Lotus di Elio De Angelis e Nigel Mansell. I due, tuttavia, saranno superati dalle McLaren di Prost e Lauda in rimonta. La rimonta di Prost si interrompe neanche a metà gara, quando una ruota imbullonata male che si sta svitando lo costringe ai box e a uscirne nelle retrovie.
Va molto meglio a Lauda, invece, che riesce a superare Tambay, il quale opta per un cambio gomme. Poco dopo anche Lauda va a cambiare gomme, ma la sosta va storta. Esce dietro al pilota della Renault e lo deve superare un'altra volta prima di tornare al comando, cosa che comunque riesce a fare brillantemente. Mansell chiude sul gradino più basso del podio, precedendo Arnoux e De Angelis. Prost chiude settimo, tra la Williams di Keke Rosberg e quella di Jacques Laffite.
Dal confronto tra Senna e Bellof a cui il mondiale 1984 fa da contorno ne escono perdenti entrambi in quanto ritirati tutti e due per guasti al motore. Il ritiro di Senna avviene tuttavia diversi giri dopo rispetto a quello di Bellof. I due non vengono considerati più di tanto e immagino meditino vendetta, sperando di fare gli attention seeker a breve. La fortuna è dalla loro parte: il gran premio successivo è Montecarlo.


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Milly Sunshine