Anno 2005: il mese di luglio è stato piuttosto lungo e intenso, con quattro gran premi disputati in cinque fine settimana e un gap di ventisei punti tra il leader della classifica Fernando Alonso e il runner up Kimi Raikkonen. I due sono letteralmente imprendibili, anche se, incredibilmente considerando la stagione poco altisonante della Ferrari, al momento Michael Schumacher si trova in terza piazza a soli sei punti dal pilota della McLaren.
Per quanto riguarda la Rossa, nel frattempo, ai primi di agosto viene annunciato che nell'anno a venire il posto di Rubens Barrichello verrà preso da Felipe Massa. Purtroppo per Massa, al momento gli tocca ancora di guidare una Sauber, quindo sarà irrilevante nonostante il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estiva avvenga proprio su quello che diventerà il suo circuito ideale: l'Istanbul Park, al suo esordio nel mondiale.
Nel weekend del 21 agosto, tutto inizia nel migliore dei modi per la McLaren: Raikkonen si procaccia infatti la pole position davanti alle Renault e al compagno di squadra Montoya. Al via, però, non va proprio benissimo, dato che Giancarlo Fisichella, che scatta dalla seconda posizione, si prende la testa della gara... anche se per appena mezzo giro. Raikkonen torna in testa, Fisichella viene superato anche da Alonso, con il quale a onore del vero non tenta resistenza alcuna.
Le McLaren allungano il primo stint, il che consentirà a Montoya di portarsi secondo dopo un overcut nei confronti di Alonso e Fisichella. I due piloti della McLaren resteranno 1/2 anche dopo la seconda sosta. Tutto lascia pensare a una doppietta imminente, ma Juan Pablo resta coinvolto in un incidente con il doppiato Tiago Monteiro sulla Jordan. Riuscito a rimanere in pista, si ritrova Alonso negli scarichi, che approfitterà di un suo svarione al penultimo giro per salire secondo.
Raikkonen, Alonso, Montoya, questo è il podio, mentre Fisichella chiude in quarta piazza precedendo la B.A.R. di Jenson Button, la Toyota di Jarno Trulli e le Redbull di David Coulthard e Christian Klien a completare la zona punti. In nona piazza giunge Takuma Sato con la B.A.R., precedendo l'unica Ferrari al traguardo, quella di Barrichello.
Schumacher è stato protagonista di un incidente con Mark Webber nel primo stint, quando il pilota della Williams era tuttavia doppiato dopo una foratura(?) nelle prime fasi di gara. Nonostante i danni alla vettura, Michael è stato rimandato in pista a girare a random, per migliorare la propria posizione di uscita in qualifica al successivo gran premio, per poi ritirarsi in corso d'opera quando nessun miglioramento ulteriore sarebbe più stato possibile.
Si segnala che entrambe le Williams, quella di Webber e anche quella di Heidfeld, si sono ritirate per forature, con la squadra ben poco soddisfatta dal fornitore Michelin, tanto che nel 2006 sarebbe passata a Bridgestone. Curiosità: Heidfeld era stato protagonista di un contatto con Massa al via, che aveva fatto sì che Felipe precipitasse nelle retrovie, risalendo di qualche posizione prima di ritirarsi intorno a metà gara per un guasto al motore.
Sarebbe stato l'ultimo gran premio per Nick alla Williams, sostituito a Monza da Antonio Pizzonia dopo avere riportato un infortunio in una sessione di test la settimana antecedente il gran premio. Più avanti, mentre era a casa infortunato, sarebbe stato investito da una moto mentre si trovava in bicicletta, saltando il resto della stagione. Ai tempi, c'erano teorie del complotto sul fatto che la Williams avesse deciso di appiedarlo anzitempo dopo il suo ingaggio dalla BMW Sauber per le stagioni a venire.
Al GP d'Italia, disputato il 4 settembre, dopo avere ottenuto il miglior tempo in qualifica, Raikkonen ha scontato una retrocessione di dieci posizioni in griglia, partendo undicesimo per la sostituzione del motore e lasciando la pole a Montoya, tenendo la prima posizione davanti ad Alonso e alle B.A.R. di Button e Sato, con a seguire Barrichello, Trulli, Michael Schumacher e Fisichella.
Le B.A.R. e le Ferrari hanno perso terreno con la prima sosta, quando peraltro anche Raikkonen, che puntava a un unico pitstop, è risalito in seconda piazza. Una foratura, tuttavia, l'avrebbe costretto a una seconda sosta ritrovandosi fuori top ten, per poi risalire a pitstop ultimati.
Montoya, Alonso, Fisichella, questi sono i primi tre a soste ultimate e lo rimarranno anche se JPM rallenta nel finale di gara per risparmiare le gomme ed evitare spiacevoli sorprese.
Persa la quarta piazza a vantaggio di Trulli dopo un testacoda, Raikkonen supera la Toyota tornando quarto - ventisette punti lo separano da Alonso, ne ha adesso ventuno sul diretto inseguitore MSC - e relegando il pilota abruzzese quinto, davanti al compagno di squadra Ralf Schumacher, mentre Pizzonia e Button chiudono la zona punti, mentre a proposito di B.A.R., Sato è precipitato già da tempo nel nulla cosmico senza che nessuno se lo fili.
Sauber > Ferrari, dato che Massa è nono e precede Michael Schumacher. Rubinho, che nel secondo stint si era difeso sagli attacchi del compagno di squadra per una posizione allora valevole di un punto, fa una sosta in più e chiude dodicesimo, davanti a lui c'è Jacques Villeneuve, quindi di nuovo Sauber > Ferrari.
Tra parentesi, ho un ricordo dell'epoca, di Barrichello intervistato sulla Rai nel post-gara, che si diceva emozionato per la sua ultima gara a Monza con la Ferrari, con tanto di lacrime agli occhi.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
domenica 20 luglio 2025
GP Turchia e Italia 2005: la McLaren gioca le sue ultime carte
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