Nello scorso fine settimana è terminato il campionato francese di F4, non senza controversie a causa di penalità che hanno cambiato, o avrebbero potuto cambiare l'assegnazione del campionato, conteso tra il giapponese Taito Kato (appartenente all'academy Honda e se ho ben capito gestito da Takuma Sato) e il belga Yani Stevenheydens. Anche il francese Jules Caranta, a dire il vero, era ancora in lotta per il titolo quando è iniziato il settimo e ultimo evento del campionato, ma ben presto è diventato un affare a due.
Il format è quello "tradizionale" delle Formula 4, con tre gare per fine settimana (di cui nel primo una cancellata per maltempo). In questo caso, ce n'è una, la seconda, da reverse grid parziale. Diversamente dagli altri campionati analoghi, tuttavia, non ci sono team, ma tutte le entry sono gestite dalla FFSA Academy, in questa stagione erano 20+ con la presenza occasionale di alcuni guest driver.
Tutti e tre i Championship contenders sono arrivati all'evento finale con quattro vittorie ciascuno, un numero notevole, se si considera che, a parte Chester Kieffer con due vittorie all'attivo, nessuno si era mai ripetuto: tutti vincitori one-off Frank Porté Ruiz, Dylan Estre e Karel Schulz. Questi ultimi tre hanno vinto delle gare con reverse grid.
Nella prima gara del fine settimana decisivo, che si è svolto a Le Castellet, dopo quattro eventi disputati su altri circuiti francesi e due "trasferte" in Belgio e Germania, Kato ha ottenuto la vittoria, inizialmente perduta a causa di una penalità, che aveva attribuito quindi la vittoria a Stevenheydens, facendo scivolare il giapponese al secondo posto. Il ricorso, tuttavia, è stato vinto e ha attribuito nuovamente la vittoria a Kato con il belga secondo.
Dopo una gara da reverse grid senza apparenti controversie in cui Alexandre Munoz ha conquistato la sua unica vittoria della stagione, la terza gara ha nuovamente riservato caos. La vittoria è stata originariamente assegnata a Estre, il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, che tuttavia a causa di una penalità, dopo diverse ore è stato declassato in seconda posizione con la vittoria andata a tavolino a Gabriel Doyle-Parfait... ma questo non è nulla, perché non aveva a che vedere con il campionato.
Al traguardo, Stevenheydens era terzo, Kato decimo, con il belga che quindi si è visto assegnare la vittoria del titolo... ma è durata solo qualche ora. Nel corso del pomeriggio ho visto un tweet in giapponese scritto da Takuma Sato e, traducendolo con l'apposita funzione, sosteneva che il titolo fosse stato vinto da Kato. Successivamente è circolata la notizia delle penalità post-gara, appunto, e tra i piloti penalizzati c'era anche Yani, non più vincitore del campionato, in quanto scivolato dal terzo all'undicesimo posto, con Kato peraltro risalito decimo.
In sintesi, Kato ha terminato la stagione con +6 nei confronti di Stevenheydens (e 14 in più di Caranta, che ha ottenuto due piazzamenti a podio nel corso del weekend finale, con la top-ten completata da Kieffer, Augustin Bernier, Frank Porté Ruiz, Rayan Caretti, Montego Maassen, Estre e Doyle-Parfait), ma ho letto di potenziali ulteriori ricorsi dovuti a quanto accaduto in questo weekend caotico, quindi se dovesse cambiare qualcosa provvederò ad avvisare in merito.
Curiosità: a questa stagione hanno preso parte due ragazze, entrambe alla prima esperienza con le monoposto, la tedesca Mathilda Paatz concludendo diciottesima in classifica con un decimo posto come miglior risultato, ma senza punti in quanto avvenuto in una gara reverse grid, in cui vanno a punti soltanto i primi nove, e la francese Lisa Billard come guest driver negli ultimi tre round della stagione, con una sedicesima piazza come migliore risultato.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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