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venerdì 2 settembre 2022

Le trombe dimenticate del GP di Spagna 1980, unico gran premio illegale della storia!

Carissimi lettori, oggi parliamo di una faccenda abbastanza ostica, ovvero l'evento che si è svolto a Jarama verso la metà della stagione 1980... e che, di fatto, non risulta incluso nella stagione 1980, quanto piuttosto un non-championship event. Il problema è che non si tratta di un vero e proprio non-championship event, ma di un evento previsto in campionato e definito illegale, al quale hanno preso parte i team della FOCA ovvero team fuorilegge con piloti divenuti a loro volta fuorilegge! Purtroppo, non essendo un gran premio ufficiale, la versione integrale su Youtube è introvabile, ma c'è piuttosto una sintesi di dieci minuti, la quale porta a una sola riflessione: peccato che la versione integrale non si trovi. Così, a intuito, dalla sintesi sembra sia stata una gara da "sentite come suonano le trombe".

Veniamo alla faccenda dell'illegalità, in breve. Siamo nell'ambito dello scontro tra FISA e FOCA. La FOCA (Formula One Constructors Association - pare che il nome originale dovesse essere F1CA ma che a causa di noi italiani malpensanti si sia optato per l'altra soluzione) è guidata da una nostra vecchia conoscenza, tale Bernie Ecclestone, la cui foto sta sul dizionario come definizione della voce "conflitto d'interessi". Possiede la Brabham, controlla l'associazione dei team ed essenzialmente ambisce a controllare la Formula 1 e i suoi introiti. Vorreste scappare a gambe levate, vero? Vi consiglio vivamente di non farlo, perché per quanto possa apparirvi inquietante, non lo sarà mai quanto colui che guida la FISA (di fatto la Federazione), tale Jean-Marie Balestre. Tutti i team fanno parte della FOCA, eccetto Ferrari, Renault, Alfa Romeo e Osella.

La diatriba è dettata di fatto da questioni regolamentari ed economiche, con i team FISA che spingono verso il turbo e i team FOCA che vorrebbero bandirlo in quanto troppo dispendioso per i costruttori non legati a case automobilistiche di primo piano. In questo ambito c'è una buona base di polemiche, si attende soltanto che la situazione degeneri. La situazione degenera quando ai piloti viene imposta la partecipazione ai briefing pre-gara e i team della FOCA non mandano i propri piloti ai briefing pre-gara. Questi vengono multati e le multe dovrebbero essere pagate prima del GP di Spagna. Ciò non avviene e questo è il primo passo - almeno ufficiale - per lo scontro aperto che si aspettava da tempo. Sto pensando a cosa sarebbe stato Drive to Survive a quei tempi e il fanbase se fossero esistiti i social e provo repulsione per il mio stesso pensiero.

In sintesi, i team allineati con la FISA decidono di boicottare l'evento, ma siccome il conflitto d'interessi non è faccenda che riguardi solo Bernie Ecclestone e il suo parrucchino, la non partecipazione dei team allineati con la FISA significa che il gran premio non è più un evento FISA... il che, in parole povere significa che l'ente organizzatore dell'evento non sta più organizzando l'evento, quindi non esisterà alcun evento. I team della FOCA non la pensano così e neanche l'Osella dato che prende parte regolarmente al gran premio. Il suddetto gran premio, vinto da Alan Jones, pilota della Williams che a fine anno diventerà campione del mondo, viene inizialmente convalidato, in quanto la FISA non è il solo ente che si occupa della sua organizzazione. Poi, però, dopo un proseguimento di polemiche e azioni legali, viene dichiarato effettivamente non valevole per il campionato.

I piloti che vi hanno partecipato rischiano anche inizialmente la sospensione della superlicenza per un anno, ma si entrerebbe in una situazione ostica in cui praticamente quasi nessuno potrebbe gareggiare, quindi questo aspetto viene messo da parte e "assolti" dalla loro illegalità. L'illegalità rimane però per i team e la polemica è destinata ad avere strascichi. Jones, da parte sua, per protesta al successivo GP di Francia - stavolta un gran premio valido a cui partecipano tutti - diserta la cerimonia del podio, giusto per far capire che non è d'accordo con la decisione di depennarlo della sua vittoria. O molto più probabilmente, essendo presente Balestre sullo stesso podio, preferisce evitare di incontrarlo. Ora però, veniamo al dubbio esistenziale: quanta gente ha partecipato a questo evento e come è maturata la vittoria di Jones?

Il numero di partecipanti è piuttosto rispettabile: ci sono ventidue vetture, due in più di quelle che troviamo in griglia ai giorni nostri. Nella prima fase di gara, dopo alcuni apparenti sorpassi tra di loro, il leader è Carlos Reutemann (Williams), seguito da Jacques Laffite (Ligier) partito dalla pole position, Nelson Piquet (Brabham), Didier Pironi (Ligier) e solo in quinta posizione il nostro eroe Alan Jones. Ll'attrition rate è elevato: prima di metà gara si ritirano per problemi tecnici Alain Prost su McLaren, Jan Lammers su ATS, Mario Andretti su Lotus, Riccardo Patrese su Arrows e Ricardo Zunino su Brabham dopo essersi qualificato in una rispettabile settima piazza, mentre escono per incidente David Kennedy su Shadow, Keke Rosberg su Copersucar e Derek Daly su Tyrrell. Jones, nel frattempo, è in paziente attesa, ancora in quinta posizione, ed è il suo giorno fortunato.

Davanti ha infatti quattro piloti che escono di scena tutti e quattro e tutti (a parte Laffite per forza di cose) mentre sono in testa alla gara. Si inizia appunto con Laffite e Reutemann, i due si apprestano a doppiare la Williams privata di Emilio De Villota quando Laffite ha uno slancio di ottimismo e per farla breve cozza contro il doppiato e anche contro Reutemann. I ritiri di Piquet e Pironi avvengono invece perché le loro vetture decidono di concludere la gara anzitempo, il primo per la rottura del cambio, il secondo perché gli si stacca una ruota. A questo punto della gara Jones è in testa e il numero di piloti presenti si sta molto riducendo, complici anche i ritiri di Geoff Lees (Shadow) e John Watson (McLaren), quest'ultimo per incidente mentre tentava il doppiaggio di Patrick Gaillard, che si trova in ultima posizione. I piloti ancora in pista sono sette, un numero che riassume bene l'attrition rate di questa gara.

Dietro a Jones ci sono Jochen Mass (Arrows), Eddie Cheever (Osella), Elio De Angelis (Lotus), Jean-Pierre Jarier (Tyrrell), Emerson Fittipaldi (Copersucar) e Patrick Gaillard (Ensign). Brutte notizie, non tutti riescono a finire la gara, ma solo sei di loro. Bruttissime notizie, c'è un'Osella in zona podio e quell'Osella non arriva in zona podio. L'americano di Roma è costretto al ritiro da un problema al cambio e parcheggia accanto alla Brabham di Piquet che staziona, come molte altre vetture, a bordo della pista, perché dopotutto siamo nel 1980. Peccato, sarebbero stati punti preziosi per la squadra italiana. Anzi, non sarebbero stati punti, perché nessuno ne ha portati a casa, alla fine, però si sa che le squadre pittoresche non corrono per i punti, ma solo per la gloria. E la gloria del podio sarebbe stata comunque gloria, anche se in un evento non ufficiale, o per meglio dire, in un evento definito illegale.

Lo scontro FISA vs FOCA naturalmente non si conclude qui. La FOCA cerca di impuntarsi imponendo le proprie regole con le quali si svolgerà il GP del Sudafrica 1981 con griglia ridotta, non riconosciuto dalla FISA (ve l'ho già raccontato qualche tempo fa). Poi capiterà un'altra faccenda in cui i team FOCA disputeranno il GP del Brasile 1982 con vetture sottopeso di proposito e la loro squalifica porterà al boicottaggio del GP di San Marino ugualmente con griglia ridotta (la faccenda Brasile/ San Marino invece non l'ho ancora raccontata ma prima o poi lo farò). Poi finalmente FISA e FOCA decideranno di smetterla di rompere le pa**e almeno a questi livelli e ci sarà finalmente un po' di calma, senza gran premi illegali vari. Il che è il top, visto che i gran premi illegali non si trovano facilmente nemmeno in versione non dico integrale ma almeno extended highlights, mentre per quelli legali ci sono molte più speranze!


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