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sabato 12 marzo 2022

L'arte di ignorare i maestosi quarti posti di Rebaque // GP San Marino 1981

Carissimi piloti della Midland lanciati in aria da Ide, oggi parliamo di una passata edizione di un gran premio imolese e dobbiamo andare molto indietro nel tempo, quando il Samurai Yuji era un innocuo bambino di sei anni che non faceva il devastatore a bordo della Super Aguri. Siamo nel 1981, è la seconda volta in cui si corre un evento ufficiale a Imola ma si tratta del primo Gran Premio di San Marino, perché l'edizione 1980 era il GP d'Italia svolto a settembre al posto di Monza. Questo gran premio è caratterizzato da una performance divina da parte di Rebaque che, mai inquadrato, riesce a ottenere il miglior risultato della sua carriera (ex equo con altri quarti posti che otterrà in futuro). E dopotutto divina è il termine giusto, il suo nome completo è Hector Alonso Rebaque, un nome da predestinato. Anzi, no, predestinati si nasce, divini anche, ma non si diventa una cosa solo perché si è l'altra.

A Imola è un giorno di pioggia, ma non piove in maniera devastante. Villeneuve e Reutemann partono 1/2 e si involano davanti al resto della griglia. Reutemann in realtà neanche tanto perché tempo due curve e perde la seconda posizione venendo superato da Pironi, poi si tocca con Jones e quest'ultimo perde (o comunque danneggia) l'ala anteriore. Mi pare una buona media un contatto tra le Williams un nanosecondo dopo che è partita la gara. Tra parentesi, Patrese ne approfitta per superare Jones e poi qualche giro più tardi supererà anche Reutemann portandosi al terzo posto a bordo di una Arrows bianco-arancione con lo sponsor Ragno Ceramiche che nel complesso è piuttosto brutta. Le considerazioni sulla sua bruttezza peggiorano se la si confronta con la Arrows dalla livrea dorata della stagione precedente. Ad ogni modo non c'è tempo per fare queste considerazioni: nelle retrovie Salazar e Guerra si toccano.

Guerra si ritira, mentre Salazar prosegue con la vettura danneggiata. Se non proseguisse, tuttavia, forse sarebbe meglio: in seguito verrà inquadrato due volte nel corso della gara, in entrambi i casi mentre si trova in giro per i prati invece che per l'asfalto. La prima delle due volte in cui gira per i prati, sembra che venga rimesso in pista a spinta, ma nevermind, chi se ne frega di Salazar, parliamo di cose che contano. Parliamo quindi di Jones, che abbiamo lasciato con la vettura danneggiata e ritroviamo che rientra ai box per farsi montare un'ala anteriore intatta e passare dalle gomme da pioggia alle gomme da asciutto. Il suo destino dopo la sosta è giocarsi l'ultima posizione con Jabouille che, al volante di una Ligier, sta avendo una delle gare tipiche di quando era alla Renault. A un certo punto verrà inquadrato fermo ai box e di lui si perderanno poi le tracce (nel senso che non verrà più inquadrato).

Siamo all'incirca a un quarto di gara quando il telecronista anglofono fa un'arguta osservazione: siccome ci sono le due Ferrari in prima e seconda posizione, ritiene che il team di Maranello abbia ormai la situazione sotto controllo. Sono abbastanza delusa dal fatto che non abbia utilizzato le parole "sentite come suonano le trombe", perché sarebbero state abbastanza azzeccate. In quel momento stesso Villeneuve rientra ai box per passare alle gomme slick. Poi torna in pista giusto per il tempo di realizzare che le gomme da pioggia erano molto meglio e torna di nuovo ai box per passare alle gomme da pioggia. Nel frattempo vetture bianco-rosse con lo sponsor Marlboro stanno duellando like a boss, dovrebbe trattarsi di entrambe le Alfa Romeo di Giacomelli e Andretti e della McLaren di De Cesaris. Da questo duello uscirà vincente De Cesaris, in quanto Andretti perde posizioni e Giacomelli più tardi ha un incidente con Cheever.

Nel frattempo stiamo andando oltre la metà della gara, diciamo abbondantemente oltre a metà della gara e nelle prime tre posizioni abbiamo la Ferrari di Pironi, la Brabham di Piquet e la Arrows di Patrese, che ha perso una posizione, cosa che però non vi avevo segnalato perché nella vita ci vogliono delle priorità e una di queste priorità è parlare di Giacomelli. Lì davanti sono tutti in trenino dato che Pironi è decisamente più lento delle vetture che lo inseguono, dal momento che guida una vettura con motore turbo in un'epoca in cui i motori turbo iniziano a dare segni di malfunzionamento molto prima di avere terminato la gara. Guest star del momento è Tambay che, doppiato di due giri al volante di una Theodore, cerca disperatamente di sdoppiarsi danzando intorno ai piloti di testa al grido di "ciao nonna, ti avevo promesso che oggi mi avresti visto in TV e sto mantenendo la mia promessa".

Va detto che Tambay è un pilota moooolto democratico, infatti non è che stia attaccato alle pa**e a un pilota ben preciso, fa la stessa cosa con tutti a seconda di chi gli capita a tiro. Nel frattempo quando siamo ormai nell'ultimo quarto di gara Piquet si porta in testa superando Pironi che poi viene superato nei giri successivi anche da Patrese e Reutemann. Verrà superato anche da Rebaque, a quanto pare, dato che Rebaque gli arriverà davanti, ma fuori dalle inquadrature televisive. Nel frattempo per la sesta piazza è in corso un duello(?) tra De Cesaris e Villeneuve. Il pilota della Ferrari passa in un primo momento davanti a quello dell'Alfa Romeo, ma la sua vettura ha problemi all'ultimo giro e De Cesaris in extremis si prende l'ultimo punto disponibile. Villeneuve arriva settimo, ultimo pilota a pieni giri.

In ottava posizione si classifica il suo best friend forever Arnoux, che precede Surer, mentre la top-ten viene completata dalla McLaren di Watson, autore a un certo punto di un sorpasso su Tambay mentre Tambay continuava a gironzolare intorno ai piloti delle prime posizioni. Il pilota della Theodore giunge undicesimo, precedendo Jones e Borgudd. Jabouille, al termine di una gara in Ligier uguale a quelle dei tempi della Renault, sembra essersi fermato ben sei volte ai box e non viene classificato perché ha percorso meno del 90% della percorrenza totale. Gli altri sono tutti ritirati e tra i ritirati a quanto pare c'è anche Salazar. Mi sembrava doveroso citarlo, dato che ho appena finito di raccontarvi di una gara vinta da Piquet, ad oggi unico pilota ad avere vinto due gran premi di Imola denominati diversamente, il GP d'Italia 1980 e il GP di San Marino 1981.

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Milly Sunshine