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martedì 22 marzo 2022

Cronache dal Sudamerica // GP Argentina e Brasile 1980

Nel corso del tempo vi ho raccontato tante cose sul mondiale 1980, ma non vi ho mai raccontato come sia iniziato, questo perché non avevo mai trovato il Gran Premio d'Argentina che ne è stato l'apertura in versione integrale. Non l'ho trovato nemmeno adesso, ma dopo avere visto una sintesi di 45 minuti (probabilmente la versione andata effettivamente in onda sulla TV britannica, dato che non è detto che l'evento sia stato trasmesso in diretta e completo visti i tempi e visto che si trovava dall'altro lato dell'oceano), penso sia arrivato il momento giusto per metterci in pari con i lavori. Vi ricordo che siamo nel 1980, sulla Ferrari di Scheckter svetta il numero 1, ma è la monoposto numero 27, la Williams di Jones, a partire dalla pole position per una gara in cui effettivamente ci sarà ciò che più preme al tifoso medio: i duellihhhh e i sorpassihhhh per le posizioni di primo piano.

Jones per il momento mantiene la prima posizione, ma non fa altrettanto Laffite che al volante di una tamarrissima ma meravigliosa Ligier non riesce a tenersi dietro Piquet, che passa quindi in seconda posizione. Laffite gli rimane negli scarichi e dietro di loro cerca di inserirsi nella mischia anche Reutemann sulla Williams numero 28. Anche in Williams funziona esattamente come funzionerà in Ferrari nei tre lustri successivi, il numero 28 non è per very fighy quindi la gara di Reutemann non durerà molto a lungo. Inizia infatti ad avere dei problemi e dopo circa un terzo della percorrenza totale è costretto al ritiro. Sia chiaro, non è l'unico che ha problemi e che è stato costretto al ritiro, poteva andargli peggio tipo essere Jabouille al volante di una Renault che ha iniziato ad avere problemi già dal giro di formazione, ma si tratta del suo gran premio di casa e nessuno si augura di finire il gran premio di casa sedendosi accanto alla propria vettura parcheggiata.


Per Jones al momento sembra andare tutto bene, ma non è così: innanzi tutto non è al centro dell'attenzione perché Laffite e Piquet stanno duellando like a boss per la seconda piazza con vari cambi di posizioni - la spunta Laffite - ma soprattutto qualche giro dopo il ritiro del suo compagno di squadra e best friend forever (in senso ironico) un sacchetto gli si infila nella vettura. È quindi costretto a rientrare ai box per farlo togliere e torna in pista in quarta posizione, dietro a Villeneuve. Si innesca quindi un duello per la terza piazza tra Jones e Villeneuve che nonostante la difesa del ferrarista viene vinto da Jones. Poi supera Piquet, che viene a sua volta superato anche da Villeneuve, infine Laffite. Laffite da parte sua rimane in seconda posizione per poco: il motore della sua vettura ha deciso di dire basta e la sua gara si conclude con un ritiro, una delusione considerato che aveva vinto l'anno precedente.

Jones allunga dimenticandosi di tutto e di tutti, Villeneuve è in seconda posizione, almeno finché qualcosa non si rompe sulla sua vettura e ne perde il controllo andando a sbattere. Secondo adesso c'è Piquet mentre Scheckter difende l'onore della Ferrari risalendo in terza posizione. La Ferrari che sta guidando non difende però l'onore di Scheckter e lo lascia a piedi in una nuvola di fumo quando mancano ormai pochi giri alla fine. Succecede però a questo modo qualcosa di molto pittoresco, dato che una vettura gialla si appropria così della terza piazza: non è una Renault - Arnoux si è ritirato dopo due giri di gara per incidente - bensì una Copersucar, guidata da Rosberg. Completano la zona punti la Tyrrell di Daly, l'Alfa Romeo di Giacomelli e la McLaren dell'esordiente Prost. Zunino chiude settimo sulla seconda Brabham, che non sarebbe neanche un risultato troppo deludente, se solo non fossero solo sette i classificati totali di questo gran premio!

Rimanendo a gennaio 1980 è la volta del GP del Brasile, seconda prova del mondiale, di cui l'highlight più lungo che ho trovato è di appena 17 minuti. Chissà, magari i filmati originali sono stati distrutti per impedirci di soffrire troppo, dato che la gara è destinata ad andare male, anzi, malissimo: Jabouille parte dalla pole. Inizia male, ma va anche peggio: infatti Jabouille perde una sola posizione, venendo superato da Villeneuve la cui leadership dura ben poco, poi ritorna in testa subito dopo. Naturalmente vista la sua iella cosmica non è destinato a rimanerci, ma per il momento sembra andare tutto bene: lui e Arnoux sono infatti 1/2 con Laffite(?) in terza posizione, a meno finché non rompe il motore(?) anche stavolta, venendo nuovamente costretto al ritiro. La gara sembra caratterizzata da problemi vari, con varie fermate ai box. Il problema di Jabouille è peggiore di altri problemi: resta a piedi anche stavolta e vince Arnoux.


Sembra che anche Arnoux rimanga a piedi, ma quantomeno dopo essere arrivato indenne fino alla bandiera a scacchi. Abbandona la vettura e viene scarrozzato al parc fermé da Patrese, che a bordo della Arrows color oro è arrivato in zona punti. Il meglio classificato degli italiani, comunque, è De Angelis, sul secondo gradino del podio, seguito da Jones. Completano la zona punti Pironi sulla Ligier, Prost sulla McLaren e infine il già citato Patrese. Gara da dimenticare per la Ferrari, che si conclude con un doppio ritiro, gara da dimenticare anche per l'Alfa Romeo: Depailler si ritira in corso d'opera, mentre Giacomelli giunge al traguardo soltanto 13°, su un totale di 15 piloti classificati. Con questa gara si chiude l'apertura sudamericana del mondiale 1980, il successivo evento sarà in Sudafrica. Ve l'ho raccontato tempo fa. Qualora l'abbiate dimenticato, sappiate che anche Jabouille, molto probabilmente, l'ha inserito nella sua lista dei gran premi da dimenticare.

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Milly Sunshine