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mercoledì 1 dicembre 2021

Le gloriose peripezie di Jean-Pierre Jabouille: GP Austria 1980

Oggi ho intenzione di raccontarvi di un gran premio che meriterebbe maggiore considerazione, per via del suo risultato finale. Mentre non si fa altro che parlare delle gloriose vittorie di chi di gare ne ha vinte decine, si dà ben poco peso alle vittorie di chi le decine ce le ha di ritiri e le cui gioie si contano sulle dita della mano di un mutilato. Facciamo quindi un viaggio nel 1980, mondiale in cui il migliore attore non protagonista era lo sponsor Candy che, ve lo posso anticipare, anche questa volta ci tornerà a trovare. Non è tuttavia lo sponsor Candy il fulcro di questo post (anche se non escludo, prima o poi, di dedicarvi il degno approfondimento), quindi spostiamoci sulla prima fila del GP d'Austria. Siamo nel 1980 e a Zeltweg scattano affiancati i due piloti della Renault, Arnoux e Jabouille.

No, non toccate ferro, che è poco elegante. E poi questa volta non ce ne sarà bisogno, perché nonostante qualche piccola difficoltà iniziale, non accadrà niente di negativo a Jabouille. Al via passa in testa Jones e altri cercano di insidiare le posizioni delle Renault, ma le Renault si ritrovano in un battito di ciglia di nuovo 2/3. Poi andranno a superare entrambi Jones, con Arnoux che si porterà in testa alla gara dove rimarrà finché non avrà una foratura. Le gomme daranno parecchio filo da torcere ad Arnoux, che effettuerà un totale di tre soste nel corso della gara, precipitando fuori dalle zone di rilievo già dopo la prima. Con il suo primo problema passerà in testa il suo compagno di squadra Jabouille... e no, ve l'ho già detto, non è necessario toccare ferro, ero seria quando ho detto che non sarebbe capitato niente di negativo. Dopotutto penso che, almeno una volta, le cose potessero anche andargli bene.

Per un certo tratto di gara Giacomelli sembra nelle posizioni che contano, tenendosi dietro Piquet e Reutemann, ma si ritirerà a causa di una ruota non imbullonata dopo una sosta ai box. Piquet nel frattempo viene superato da Reutemann e poi anche da Laffite. Però il top lo si raggiunge quando Daly ha un cedimento e la sua vettura viene sbalzata fuori dalla pista, tra la vegetazione circostante, mettendo bene in mostra lo sponsor Candy. L'incidente è abbastanza spettacolare, ma Daly se la vede comunque piuttosto brutta, dato che rischia di impigliarsi sotto un recinto di filo di ferro e solo grazie a una certa dose di fortuna esce dall'incidente con la testa ancora attaccata al collo. Poi c'è un momento Candy soft: anche sulla Tyrrell di Jarier viene inquadrato lo sponsor, ma solo quando è costretto al ritiro subito fuori dalla pista, comunque uno dei piloti che riescono a farsi inquadrare meglio in concomitanza con il proprio ritiro.

La gara di Jabouille prosegue frattanto senza intoppi di sorta con un abbondante vantaggio su Jones ed effettuando doppiaggi random. Ci mette un po' a liberarsi di una Ferrari. Secondo il sito statsf1, il colpevole sarebbe Villeneuve e avrebbe ostacolato il doppiaggio perché convinto che Jabouille fosse doppiato di un giro, quindi nel suo stesso giro. Mi piace pensare che l'abbia scambiato per Arnoux, che effettivamente concluderà la gara nello stesso giro di Villeneuve. Stavolta però né l'uno né l'altro può fare nulla per far passare in secondo piano la vittoria di Jabouille, che comunque verso fine gara rischia di vedere la propria leadership andare in vacca per problemi di gomme. Girando sui cerchioni vede Jones, inizialmente a 10+ secondi di gap, avvicinarsi a meno di un secondo. Poi, per fortuna, la bandiera a scacchi interviene in suo soccorso e, all'età di trentasette anni e qualche mese (molti mesi, nello specifico) Jabouille ottiene la sua seconda vittoria in Formula 1.

La vittoria del 1979 (quella del duello degli Arneuve) è stato l'unico arrivo in zona punti della stagione, idem quella del 1980, per questo sventurato pilota, che per una volta riesce ad avere la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio, dove sembra anche piuttosto commosso nel momento dell'inno nazionale. Accanto a lui, sul podio, ci sono Jones e Reutemann, compagni di squadra alla Williams, uno in tuta bianca e l'altro in tuta rossa. In qualità di ex ferrarista in rosso, Reutemann potrebbe anche essere considerato un traditorehhhh della patriahhhh. Chiudono la zona punti Laffite, Piquet e De Angelis e si chiude così la decima prova del mondiale 1980 di Formula 1. L'undicesima sarà due settimane più tardi a Zandvoort in Olanda e potete stare tranquilli che Jabouille ritornerà ai suoi soliti standard, come vuole la tradizione dell'epoca.

Nello specifico anche al successivo gran premio le due Renault partono ancora dalla prima fila, ma Jones supera entrambi e si porta in testa, dove non resterà molto a lungo dato che danneggerà la vettura saltando su un cordolo e sarà costretto a una lunga sosta ai box. Uscito di scena Jones a lottare per la leadership sono Arnoux e Laffite, mentre in tempi brevi Jabouille viene costretto prima a fermarsi ai box e poi al ritiro. Sarà Piquet alla fine a portare a casa la vittoria e Laffite manterrà la seconda posizione fino a poco prima del termine, quando sarà superato da Arnoux e relegato al terzo posto. Reutemann chiude quarto dopo essere uscito vincente da un duello con Andretti che tuttavia è costretto a parcheggiare prima del termine perché finisce la benzina, lasciando a Jarier e Prost le posizioni finali della zona punti.

Torniamo ad Arnoux e al suo secondo posto strappato a fine gara: il sorpasso è favorito dal fatto che Laffite sia stato costretto a rallentare ritrovandosi nei pressi di un incidente abbastanza spettacolare, sempre legato a un certo pilota non protagonista al volante di una vettura non protagonista con uno sponsor non protagonista. Sponsor non protagonista, non so nemmeno se sia la definizione giusta. La vittima sacrificale è ancora una volta Daly che ancora una volta vede la propria vettura cedere di colpo. A distanza di pochi mesi dal suo volo di Montecarlo spicca di nuovo il volo in maniera piuttosto spettacolare, venendo immortalato mentre svetta nei cieli olandesi, come sfondo un pannello pubblicitario con un enorme omino Michelin che sembra correre verso di lui in suo soccorso.

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Milly Sunshine