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venerdì 29 aprile 2016

Riflessioni del venerdì sera sul momento di gloria del Real & Only Aguri Suzuki! *_______*

Cronache random di gare del passato: Gran Premio di Suzuka 1990 (aka SUZUKI SUL PODIO! SUZUKI SUL PODIO! SUZUKI SUL PODIO! NIPPON POWAAAAAAHHHHH!)

Ci sono momenti in cui è necessario prendere decisioni utili alla sopravvivenza. Questa sera la decisione utile alla sopravvivenza è stata quella di deliziarvi [citazione necessaria] con un altro post destinato a salvarvi da una notte insonne.
Stavolta ho deciso di andare a ripescare una perla d'altri tempi, allo scopo di celebrare lui, il giapponese dall'aria meno Nippon di tutti i tempi: AGURI SUZUKI (no, non "Auguri", quelli fatemeli per il mio compleanno, se proprio non ne potete fare a meno), a cui credo di avere accennato più di una volta nel passato recente.
Stavolta, però, ho deciso di non guardarmi un gran premio in cui fosse destinato a impantanarsi o a gareggiare nel più completo anonimato, bensì il gran premio in cui ha dato il meglio di sé entrando nella storia. Già, perché Aguri Suzuki è anche riuscito ad arrivare sul podio con una Lola Larrousse... sfortunatamente per lui l'ha fatto quella volta in cui Senna e Prost crasharono allo start e per cinque minuti buoni venne inquadrata la sabbia sollevata dalle loro vetture, quindi chiaramente nessuno si è filato Suzuki. COMPLOTTOOOOOHHHHHH! Quell'incidente è stato senz'altro creato ad arte per distogliere l'attenzione da Suzuki, che era il vero eroe della giornata... tra parentesi era il 21 Ottobre 1990. Esattamente diciassette anni più tardi Raikkonen ha vinto il titolo.

Va bene, va bene, veniamo alle cose serie. Come a continuare il complotto, Berger che era in testa alla gara si è insabbiato un giro più tardi... parlo di complotto perché in questo modo i saccenti opinionisti del web potrebbero affermare cose come "per forza Suzuki è arrivato terzo, in questo gran premio sono finiti fuori tutti"... e ho usato il condizionale di proposito, perché figuriamoci se: 1) i saccenti opinionisti del web sono al corrente dell'esistenza di questo gran premio che al giorno d'oggi sul tubo si trova soltanto con una telecronaca mixata, giapponese all'inizio e poi brasiliana, 2) i saccenti opinionisti del web sanno che Suzuki è arrivato terzo in questa occasione, 3) i saccenti opinionisti del web sanno che Suzuki esiste.
Dopo il ritiro di Berger, ha proseguito in testa Mansell, con dietro le Benetton in seconda e terza posizioni e i telecronisti di Globo che andavano i brodo di giuggiole, non perché Piquet fosse secondo ma perché "Roberto Pupo Moreno" [cit.] era terzo. Con tutte le ragioni per cui un telecronista o un motorsport fan in generale potrebbe andare in brodo di giuggiole, il fatto che Moreno fosse in zona podio mi pare decisamente quella più comprensibile.
Dopo vari ritiri, di cui alcuni per insabbiamento (Gugelmin e Morbidelli), segno evidente che in quel gran premio i piloti avevano una particolare affinità con la sabbia, e vari per problemi tecnici (tipo le due Lotus, i cui piloti non erano naturalmente menzionati, perché sappiamo già dalle precedenti cronache che chi guidava la Lotus negli anni '90 non era destinato ad avere un nome - giusto per chi si stesse chiedendo Who Are Those Guys, si trattava di Herbert e Warwick), anche Mansell si è ritirato per un guasto subito dopo la sosta.
A quel punto ci si avviava verso una doppietta Benetton, la prima della storia della Benetton (ce ne sono state due in totale) e, dopo che le Williams si sono fermate per il pit-stop e che Suzuki ha proseguito invece senza fermarsi, Suzuki è risalito in terza posizione. Il suo compagno di squadra, invece, purtroppo si è ritirato (quest'altro Who's that guy d'altri tempi era Eric Bernard).

Obiettivamente parlando, in questa
gara non è successo molto altro, ma il fatto che Aguri Suzuki sia arrivato terzo, nel gran premio del Giappone e su un circuito che si chiama quasi come lui, basta e avanza affinché passi negli annali della Formula 1.
È stata la prima volta in cui un giapponese è salito sul podio, è stata la prima volta in cui un asiatico è salito sul podio ed è stata, ad oggi, l'ultima volta in cui su tre piloti presenti sul podio nessuno era europeo.
Il podio... credo di averlo visto in versione integrale (qui era sintetizzato, ma si sentiva comunque la gente che acclamava i piloti) all'epoca di Suzuka 2012, quando sul podio in Giappone ci arrivò Kobayashi.
Mi piace la filosofia Nippon, in cui il pubblico non fischia dietro ai piloti, chiunque essi siano. Quando ci sono dei giapponesi mi sembrano decisamente esaltati, ma è il tipo di esaltazione che piace a me.

Osservazione finale: dai lineamenti, Aguri Suzuki mi dà l'impressione di non avere solo sangue Nippon nelle vene.

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