SOCHI, DOMENICA 12 OTTOBRE: il primo gran premio della
Russia si svolge in un nuovo circuito sulle rive del Mar Nero in una giornata
serena in cui la temperatura si aggira intorno ai 25 gradi. I giri previsti
sono 53.
Griglia di
partenza: HAM, ROS, BOT, BUT, KVY, RIC, ALO, RAI, VER, VET, MAG (+5:
sostituzione cambio), -PER, GUT, SUT, GRO, ERI, HUL (+5: sostituzione cambio),
MAS, KOB, CHI (“+5”: sostituzione cambio), MAL (retrocesso: sostituzione motore
al GP di Singapore). I piloti della top-ten partono su gomme soft, in una gara
in cui un solo cambio gomme dovrebbe essere sufficiente per arrivare in fondo.
La partenza è scoppiettante: si parte con un duello tra Hamilton
e Rosberg per la leadership, in cui è Hamilton a uscirne vincitore in quanto
Rosberg è costretto a restituirgli la prima posizione essendosi ritrovato
davanti tagliando la prima curva, in cui vari piloti hanno commesso errori
analoghi. La situazione per Rosberg si fa ancora più critica in quanto accusa
una vibrazione sulla vettura ed è costretto al rientro ai box dopo un giro. Monta
gomme medium con l’obiettivo di arrivare in fondo dopo una sosta durata sei
secondi. Anche Massa rientra ai box alla fine del primo giro: partito nelle
retrovie su gomme medium monta gomme soft.
Troviamo in top-ten: Hamilton, Bottas, Button, Alonso,
Vergne, Magnussen, Vettel, Ricciardo, Kvyat e Raikkonen. Si segnala un lieve
contatto tra le due Redbull nelle fasi di partenza. Al 3° giro Vergne viene
superato da Magnussen e si ritrova le due Redbull negli scarichi che lo
sorpasseranno un paio di giri più tardi. Anche l’altra Toro Rosso di Kvyat
perde una posizione e ne approfitta Raikkonen che risale al 9° posto, mentre va
in azione un acceso duello tra le due Redbull che per il momento si traduce in
un nulla di fatto dato che Vettel mantiene la posizione sul compagno di squadra
che al 12° giro opterà per il rientro ai box per montare le medium, tornando in
pista parecchi secondi dietro a Rosberg e Massa che a partire dal secondo giro
hanno recuperato varie posizioni e che si trovano, distanti un paio di secondi
l’uno dall’altro, a centro gruppo.
Nel frattempo si ritira Chilton: è il suo secondo ritiro
in carriera, il primo dovuto a problemi tecnici.
Tra il 23° e il 27° giro viene effettuato il pit-stop
dalla maggior parte dei piloti. Tra i primi rientra Button al 23° tornando in
pista in 9^ posizione alle spalle di Rosberg che gira su un ottimo passo. Alonso,
che era in confronto diretto con Button, rientra tre giri più tardi. La sosta
va male e dura 7,4 secondi a causa di un problema all’anteriore sinistra. Nel frattempo
Rosberg supera Raikkonen, che poco dopo rientrerà a sua volta ai box, così come
Bottas e Hamilton al 27°. Anche Massa rientra ai box per la seconda sosta. Diversamente
agli altri piloti obbligati a montare le medium, torna a montare gomme soft.
A metà gara Hamilton è in testa davanti a Vettel, Bottas,
Rosberg, Button, Magnussen, Alonso, Ricciardo, Gutierrez e Raikkonen a
completare la top-ten. Soltanto Vettel e Gutierrez non si sono ancora fermati
ai box. Nel frattempo nelle retrovie c’è un contatto tra Sutil e Grosjean, con
il pilota della Sauber che finisce in testacoda, ma che riesce a ripartire. Grosjean
verrà successivamente penalizzato con 5 secondi di stop and go.
Vettel rientra ai box al 31° giro tornando in pista 8°
dietro al compagno di squadra, mentre nel frattempo Rosberg strappa la seconda
posizione a Bottas, che commette nel frattempo un errore. Il pilota della Mercedes
a questo punto è secondo a 19 secondi di distacco da Hamilton e in un primo
momento gira più veloce del compagno di squadra, staccando Bottas di vari
secondi.
Al 35° giro sia Perez sia Massa, distaccati di poco l’uno
dall’altro ed entrambi su gomme soft (anche Perez era partito sulle medium),
superano entrambi Kvyat che poi finisce a lottare con Hulkenberg più indietro. Superato
dal pilota della Force India, si ritrova a tagliare una curva spiattellando le
gomme. È costretto a rientrare nuovamente ai box e precipita nelle retrovie.
Perez e Massa intanto si lanciano all’inseguimento dell’altra
Toro Rosso, quella di Vergne, che entrambi superano al 38° giro avvicinandosi
anche a Gutierrez e Raikkonen. Il finlandese supera il pilota della Sauber per
la nona posizione un giro più tardi, mentre Gutierrez si ferma subito dopo per
montare le gomme medium. Dopo il suo pit-stop, Perez si trova quindi in top-ten.
Davanti nel frattempo Rosberg rallenta un po’ il proprio
ritmo, con lo scopo di riuscire a preservare le gomme fino alla fine. Il gap
tra lui e Bottas, comunque, non sembra diminuire in maniera così evidente:
seppure il pilota della Williams giri leggermente più veloce, rimane intorno ai
quattro secondi. Negli ultimi giri Rosberg riprende la propria andatura e i
primi tre (Hamilton, Rosberg, Bottas) girano su tempi in linea l’uno con l’altro.
Con la doppietta la Mercedes va a conquistare il titolo
costruttori con tre gare d’anticipo, mentre Hamilton si porta a 17 punti di
vantaggio sul compagno di squadra.
Il giro più veloce viene conquistato da Bottas proprio
all’ultimo giro.
Risultato
1. Lewis Hamilton
Mercedes 1:31:50.744
2. Nico Rosberg
Mercedes +13.657
3. Valtteri Bottas
Williams +17.425
4. Jenson Button
McLaren +30.234
5. Kevin Magnussen
McLaren +53.616
6. Fernando Alonso
Ferrari +1:00.016
7. Daniel Ricciardo
Redbull +1:01.812
8. Sebastian Vettel
Redbull +1:06.185
9. Kimi Raikkonen
Ferrari +1:18.877
10. Sergio Perez
Force India +1:20.067
11. Felipe Massa
Williams +1:20.877
12. Nico Hulkenberg
Force India +1:21.309
13. Jean Eric Vergne
Toro Rosso +1:37.295
14. Daniil Kvyat
Toro Rosso +1 Lap
15. Esteban Gutiérrez
Sauber +1 Lap
16. Adrian Sutil
Sauber +1 Lap
17. Romain Grosjean
Lotus +1 Lap
18. Pastor Maldonado
Lotus +1 Lap
19. Marcus Ericsson
Caterham +2 Laps
DNF. Kamui Kobayashi
Caterham +32 Laps
DNF. Max Chilton
Marussia +44 Laps
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